Un mare di carta, un ponte che si fa portavoce: a Firenze, su ponte Santa Trinita, si è dipinto un paesaggio simbolico di profonda solidarietà.
Centinaia di piccole barche, dipinte con i colori della bandiera palestinese, hanno creato un’immagine potente, una “flottiglia” effimera ma carica di significato, in segno di sostegno alla missione della Global Sumud Flotilla.
L’iniziativa, un flashmob promosso dalla Cgil fiorentina, ha visto la partecipazione di figure di spicco del panorama giornalistico e sindacale italiano, tra cui Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei giornalisti, Vittorio Di Trapani, presidente della Fnsi, e Daniele Macheda, segretario nazionale dell’Usigrai, testimoniando l’ampiezza e la rilevanza della protesta.
L’azione, secondo Bernardo Marasco, segretario generale Cgil Firenze, trascende la semplice manifestazione di supporto.
Si tratta di un atto politico mirato, un grido collettivo che esige la cessazione immediata delle violenze e delle sofferenze che affliggono la popolazione palestinese.
Marasco sottolinea con forza che la risoluzione di questa complessa crisi non può essere affidata esclusivamente alle dinamiche governative e diplomatiche, spesso paralizzate da interessi contrastanti.
È la mobilitazione popolare, la costruzione di reti di solidarietà transnazionali e l’azione dell’opposizione interna a Netanyahu che possono generare un cambiamento significativo.
La partecipazione attiva dei cittadini, la creazione di coscienza critica e la pressione costante sono gli strumenti per spingere verso un futuro di pace e giustizia.
Don Andrea Bigalli, testimone diretto della disumanità che si consuma a Gaza, descrive la regione come un “epicentro dell’ingiustizia mondiale” e un riflesso della povertà globale.
La sua presenza sottolinea la dimensione spirituale e morale della protesta, ricordando che la solidarietà non è un lusso, ma un imperativo etico.
L’iniziativa, per la sua natura “dal basso”, rappresenta un tentativo di colmare il vuoto lasciato dalla politica, un gesto di speranza che si fa strada attraverso la resilienza e l’impegno civile.
L’azione fiorentina si pone come un piccolo tassello in un mosaico globale di sostegno alla popolazione palestinese, un’eco di voci che chiedono a gran voce un futuro in cui la dignità umana possa finalmente prevalere.
Il ponte Santa Trinita, per un giorno, è diventato un ponte tra due mondi, un simbolo di speranza e solidarietà in un momento storico di profonda crisi umanitaria.








