“Razza Umana”: Uno Specchio Globale dell’Identità, a Pisa fino al 27 LuglioA Palazzo Blu, a Pisa, prosegue con successo, fino al 27 luglio, la mostra “Razza Umana”, un’iniziativa ideata e curata dallo studio Oliviero Toscani, che si rivela ben più di una semplice esposizione fotografica: è un’immersione corale nell’essenza della condizione umana. L’evento, che ha segnato un capitolo significativo nella storia del Palazzo Blu, nato proprio tra il 2007 e il 2008, ha visto una rinnovata apertura nel 2025, con un’aggiunta di nuovi volti che testimoniano il suo continuo evolversi.L’esposizione raccoglie un vastissimo corpus di oltre 500 ritratti, frutto di vent’anni di lavoro incessante da parte di Oliviero Toscani e della sua rete di collaboratori e studenti. Questi volti, provenienti da ogni angolo del pianeta – dalla Liguria al Giappone, da Milano alla Colombia, dalla Polonia alla conflittuale area israelo-palestinese – costituiscono un mosaico straordinario di identità, culture e storie personali. Non si tratta di immagini isolate, ma frammenti di un racconto più ampio, una narrazione visiva che trascende i confini geografici e culturali.Il 19 maggio 2024, una nuova sessione fotografica ha ampliato ulteriormente questo archivio, che ora vanta circa 100.000 immagini. Questa iniziativa di inclusione ha visto la partecipazione attiva dei cittadini pisani, che si sono offerti come modelli, arricchendo il progetto con la loro presenza e le loro storie. Questa apertura al coinvolgimento del pubblico sottolinea la natura partecipativa e democratica del progetto, trasformando i visitatori da spettatori a protagonisti.”Razza Umana” si configura come un’indagine antropologica, un’esplorazione della morfologia e dell’espressione umana, un omaggio alla singolarità di ogni individuo. Oliviero Toscani, con la sua visione profondamente umanista, ha affermato di trovare commozione di fronte all’unicità di ogni persona, un sentimento che lo spinge a catturare la ricchezza e la diversità delle esperienze umane. Più che semplici ritratti, le fotografie testimoniano la complessità dell’identità, la forza delle differenze e la comune appartenenza all’umanità. L’esposizione invita alla riflessione sulla nostra fragilità, sulla nostra resilienza e sulla nostra interconnessione, offrendo uno sguardo profondo e commovente sulla condizione umana nel suo complesso. È un invito a riconoscere l’altro, a celebrare le differenze e a costruire un futuro basato sulla comprensione e il rispetto reciproco.