Fiorentina in caduta libera: ko umiliante a Sassuolo

La Fiorentina sprofonda ulteriormente nell’abisso di una crisi apparentemente senza soluzione, capitolando al Mapei Stadium contro un Sassuolo agguerrito e cinico con un risultato finale di 3-1.

Un’affermazione che proietta gli emiliani in una zona di classifica europea, mentre i viola, afflitti da una sequela di insuccessi, occupano l’ultima posizione con un magro bottino di zero punti.
L’illusione di un avvio positivo, incarnata dal rigore trasformato da Mandragora, si dissolve rapidamente sotto la pressione di un Sassuolo tatticamente ben organizzato e spinto dall’entusiasmo del proprio pubblico.
La squadra di Vanoli, incapace di mantenere il vantaggio, subisce una rimonta fulminea, orchestrata da un’azione di Volpato che ristabilisce la parità al tredicesimo minuto.

Il sorpasso, un colpo durissimo per la Fiorentina, arriva pochi istanti prima del riposo: un errore difensivo, interpretato con lucidità da Muharemovic, si traduce in un gol che lascia l’amaro in bocca ai tifali.

La ripresa non offre spiragli di miglioramento.

La Fiorentina appare priva di energia, smarrita in un labirinto di scelte sbagliate e difficoltà nel costruire azioni pericolose.

Il terzo gol del Sassuolo, segnato da Konè al ventesimo minuto, suggella la disfatta.
Precedentemente, un gol di Volpato era stato invalidato per un marginale fuorigioco, sottolineando la sfortuna e, forse, la mancanza di mordente che caratterizzano l’attuale momento della squadra viola.

Oltre al dato numerico, la prestazione evidenzia lacune profonde, sia a livello tattico che psicologico.
La difesa appare fragile, incapace di contrastare l’aggressività avversaria.
Il centrocampo fatica a impostare il gioco e a fornire supporto alla manovra offensiva.
L’attacco, privo di idee e di continuità, non riesce a capitalizzare le poche occasioni create.
La sconfitta, più di un semplice risultato, rappresenta un campanello d’allarme per l’intera società.
La necessità di una profonda riflessione, che coinvolga la dirigenza, lo staff tecnico e i giocatori, è ormai impellente.
Il percorso di risalita si preannuncia arduo, ma non impossibile.
Sarà fondamentale recuperare fiducia, coesione e, soprattutto, ritrovare l’identità di una squadra che, altrimenti, rischia di affondare definitivamente in una spirale di negatività.
La partita di Sassuolo non è solo una sconfitta, ma un monito a cambiare rotta e a ricostruire dalle fondamenta.

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