La sparizione della giovane donna tunisina di venticinquattro anni, avvenuta il 4 giugno unitamente alla neonata, dall’ospedale Villa Scassi, solleva interrogativi che vanno oltre la semplice fuga. L’indagine, in corso da giorni, si concentra ora su possibili dinamiche più complesse, valutando l’ipotesi di un’azione concertata. La ricostruzione degli eventi pone particolare attenzione alla figura del compagno, sospettato di aver agevolato la scomparsa, pur rimanendo al momento una pista da verificare con rigore investigativo.Il percorso della giovane donna è segnato da fragilità e sofferenza. Proveniente dalla Francia, dove si era trasferita, aveva interrotto la sua permanenza a causa di un rapporto violento. La decisione di recarsi in Italia per trovare rifugio presso un’amica rappresentò un tentativo di sottrarsi a una situazione insostenibile, ma la precarietà della sua condizione la spinse a vivere per un breve periodo in strada.Il ricovero all’ospedale Villa Scassi il 23 aprile, in prossimità del parto, ha segnato una tappa cruciale. L’attenzione medica si è concentrata non solo sulla salute della madre, ma anche su quella della piccola, in considerazione delle delicate condizioni di vulnerabilità in cui versava l’intera famiglia. La prospettiva di un affido a una comunità specializzata o a una casa famiglia, a tutela del benessere infantile, era già stata attivata, rappresentando un intervento volto a garantire un futuro più stabile per madre e figlia. L’udienza fissata per il 6 giugno, volta a formalizzare l’avvio della procedura di affidamento – distinta dall’adozione – assume ora un significato inedito, in quanto antecedente immediato alla scomparsa.Un elemento significativo dell’indagine riguarda la recente visita del compagno in Italia. Secondo le indagini, l’uomo avrebbe raggiunto il territorio nazionale e si sarebbe recato in ospedale in due occasioni, interagendo con la madre e la bambina. Queste interazioni, la loro natura e il loro contenuto, costituiscono ora un fulcro essenziale dell’inchiesta, potendo fornire indizi preziosi sulla sequenza degli eventi e sulle possibili complicità. La ricostruzione di queste dinamiche si avvale di testimonianze, analisi di tabulati telefonici e accertamenti sui movimenti dell’uomo, al fine di chiarire il ruolo che ha avuto in questa vicenda. La priorità assoluta rimane la localizzazione della donna e della neonata, assicurando la loro sicurezza e garantendo che ricevano l’assistenza necessaria.
Scomparsa a Genova: indagini sulla madre e il compagno
Pubblicato il
