La sospensione dell’ordinanza del Tribunale di Appello dell’Aquila, relativa alla gestione degli impianti di risalita di Prati di Tivo e Fano Adriano, ha gettato un’ombra di incertezza sull’intera comunità del Gran Sasso Teramano, paralizzando di fatto qualsiasi prospettiva di programmazione economica a breve e medio termine. Questa decisione, che rinvia l’udienza di merito a settembre, rischia di compromettere irrimediabilmente la stagione estiva in corso e, soprattutto, il futuro della stagione invernale, già assente da sei anni.Il sindaco di Pietracamela, Antonio Villani, esprime con forza l’urgenza di una risoluzione, denunciando un clima di sospensione che soffoca le attività locali e genera profondo disagio sociale. La situazione, condivisa anche dalla comunità di Fano Adriano, le ASbuc di Pietracamela e Intermesoli, e l’insieme degli operatori economici, non può più essere tollerata. L’inerzia amministrativa aggrava un quadro già drammatico, caratterizzato dalla chiusura di strutture ricettive, dalla perdita di posti di lavoro e da un diffuso senso di abbandono che mina la resilienza e la speranza delle popolazioni locali.Il nodo cruciale riguarda la definizione chiara delle responsabilità e degli obblighi contrattuali di Finori srl, attualmente gestore e custode dei beni di proprietà della Gst. Chi è responsabile della manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture, dalla Seggiocabinovia agli altri impianti? La mancanza di risposte concrete alimenta la frustrazione e la preoccupazione di chi vive e lavora in queste aree montane.La riapertura degli impianti di risalita non è solo una questione economica, ma un imperativo per la sopravvivenza di un territorio che rappresenta un patrimonio inestimabile per l’intera regione Abruzzo. Questi impianti non sono semplici infrastrutture turistiche, ma arterie vitali che alimentano l’economia locale, preservano l’identità culturale e mantengono viva una comunità legata profondamente alla montagna. La loro assenza prolungata ha generato un esodo silenzioso, privando la provincia di Teramo di giovani e di un’intera generazione di potenziali sciatori, costretti a cercare opportunità altrove.In risposta a questa situazione di stallo, il sindaco Villani ha indetto un sit-in pubblico per domenica 22 giugno, un gesto di protesta e di richiamo alla responsabilità delle istituzioni. L’obiettivo è quello di sollecitare un’accelerazione del processo giudiziario e ottenere risposte definitive che consentano di programmare il futuro di questi territori. La domanda che emerge con forza è quella di un futuro possibile, al di là delle promesse non mantenute e delle dichiarazioni di facciata: un futuro che riconosca il valore intrinseco di queste comunità e il diritto di vivere e prosperare in montagna. Si richiede una chiara indicazione sul destino di queste aree, per evitare che siano condannate all’estinzione e per restituire alla provincia di Teramo la possibilità di costruire un futuro di sviluppo e di speranza.
Prati di Tivo: Sospensione Ordinanza, Futuro a Rischio per il Gran Sasso
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