Un provvedimento restrittivo triennale, un Daspo di durata significativa, è stato imposto a un sostenitore del Roseto Basket, squadra abruzzese impegnata nel campionato di Serie A2 maschile, contesto sportivo condiviso anche da Rieti e Pistoia.
La misura, formalmente richiesta dal questore di Teramo e preceduta da un’indagine condotta dalla Compagnia dei Carabinieri di Giulianova, fa seguito a episodi di grave disordine verificatisi a Roseto degli Abruzzi, immediatamente dopo la partita di campionato A2 tra Liofilchem Roseto e VL Pesaro, conclusasi l’8 ottobre.
L’incidente, che ha visto un gruppo di persone avvicinarsi e aggredire veicoli in servizio presso le forze dell’ordine, ha portato all’identificazione del soggetto coinvolto attraverso un’attenta analisi delle prove raccolte dai Carabinieri.
Tale comportamento, espressione di una dinamica di violenza che affligge, purtroppo, il panorama sportivo, ha determinato una risposta immediata e decisa da parte delle autorità.
Il Daspo imposto, in linea con la normativa vigente in materia di sicurezza negli eventi sportivi, preclude al tifoso l’accesso a qualsiasi struttura destinata alla pratica di competizioni di basket in Italia, indipendentemente dal livello agonistico (professionistico o dilettantistico) o dalla natura dell’incontro (ufficiale o amichevole).
L’ambito di applicazione del provvedimento si estende ulteriormente, includendo anche le competizioni che vedono coinvolte le rappresentative nazionali di basket, sia in territorio nazionale che all’interno degli stati membri dell’Unione Europea.
Questa decisione si inquadra in un contesto più ampio di monitoraggio e contrasto alla violenza negli impianti sportivi, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza degli operatori di polizia, dei partecipanti agli eventi e dell’intera comunità.
Il provvedimento, oltre a sanzionare direttamente il comportamento del tifoso, ha l’intento di dissuadere altri potenziali responsabili e di rafforzare la cultura del rispetto delle regole e della convivenza pacifica negli eventi sportivi.
La questione della violenza negli sport, infatti, rappresenta una sfida complessa che richiede un approccio multidisciplinare, coinvolgendo istituzioni, società sportive, tifoserie e media, al fine di promuovere un ambiente sportivo sano e inclusivo.