Un’Onda di Emozioni a San Siro: I Modà Incendiano lo StadioUn’estate culmina in una notte indimenticabile: Francesco “Kekko” Silvestre e i Modà hanno regalato un’esplosione di energia eromantica a 56.000 spettatori a San Siro, nove anni dopo l’ultima volta. L’evento, ben oltre la semplice esibizione musicale, si è rivelato un vero e proprio rituale collettivo, un’immersione in un universo sonoro capace di evocare ricordi, emozioni intense e un senso di profonda connessione. L’atmosfera era palpabile fin dal primo accordo. Kekko, in un look essenziale, jeans e t-shirt a “V”, si è mosso con una sicurezza e una presenza scenica che tradiscono una maturità artistica raggiunta. La scenografia, un palcoscenico imponente e una triade di schermi giganti, amplificava l’impatto visivo, creando un’esperienza immersiva per il pubblico. Brani iconici come “Tutto non è niente,” “Vivo da re,” “Sono già solo” e “Non ti mancherà mai il mare” hanno scatenato un’onda di entusiasmo, un coro unanime che ha riempito lo stadio.Un momento inatteso ha arricchito ulteriormente la serata: l’ospite Nicola Nite dei Tazenda, un omaggio alla Sardegna in preparazione della tappa di Cagliari, ha portato con sé l’energia e l’intensità della sua musica, interpretando “Cuore e vento” e annunciando la sua partecipazione alla tournee.La scaletta, un viaggio attraverso la discografia dei Modà, ha saputo coniugare potenza e delicatezza. Un medley rock, un’esplosione di adrenalina che ha ripercorso i successi di “Forse non lo sai”, “Sogno nel cassetto”, “Uomo diverso”, “Dimmelo”, “Cuore di cemento” e “Passione maledetta”, è stato seguito da brani come “Cash”, “Salvami”, “Come hai sempre fatto”, “Anche stasera”, “Gioia” e “Quel sorriso in volto”. La seconda parte del concerto si è trasformata in un abbraccio sonoro, un viaggio intimo e malinconico attraverso un medley di ballate struggenti: “Stella cadente”, “Bellissimo”, “Il foglietto col tuo nome”, “Se si potesse non morire”, “Scusami” e “Favola”. Il crescendo finale ha visto l’esplosione emotiva di “Non ti dimentico”, “Arriverà” e “In tutto l’universo”, sigillando la magia della “La notte dei romantici”.L’esibizione, illuminata da migliaia di cellulari che hanno sostituito i tradizionali accendini, ha rafforzato il legame indissolubile tra la band (Enrico Zapparoli e Diego Arrigoni alle chitarre, Stefano Forcella al basso e Claudio Dirani alla batteria) e il loro pubblico, un legame che va oltre la semplice ammirazione per la musica, un’empatia profonda e condivisa.Durante la conferenza stampa precedente al concerto, Kekko ha affrontato temi delicati, rivelando un percorso personale complesso e coraggioso. Pur ammettendo di non essere ancora completamente fuori da un periodo di profonda crisi emotiva, ha espresso la sua gratitudine per il supporto ricevuto e la sua speranza in un futuro più sereno. L’esperienza del Festival di Sanremo, tuttavia, ha lasciato in lui un’amarezza palpabile. La critica aspramente negativa e la decisione di assegnargli il punteggio minimo hanno acceso la sua frustrazione, portandolo a dichiarare la sua intenzione di non partecipare più all’evento. La sua reazione, seppur passionale, riflette la vulnerabilità di un artista che si mette a nudo, condividendo con il pubblico non solo la sua musica, ma anche le sue fragilità. La forza di sua figlia, che lo ha incoraggiato a non arrendersi, ha rappresentato un faro in un momento di difficoltà, simbolo della resilienza e del potere dell’amore familiare. L’episodio sottolinea come la ricerca di autenticità artistica possa coesistere con la necessità di proteggere la propria integrità emotiva.
Modà incendiano San Siro: una notte di emozioni e confidenze
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