Nel cuore pulsante di Milano, un’ombra si era allungata, tessuta di rapine audaci e sofisticate. Non si trattava di semplici furti, ma di azioni calcolate, mirate a colpire un bersaglio preciso: l’ostentazione del lusso, incarnata in orologi di altissimo valore. L’operazione della Polizia di Stato, culminata nell’arresto di due individui, un marocchino di 25 anni e un algerino di 26, ha illuminato una rete criminale che operava nel capoluogo lombardo, rivelando un modus operandi preciso e una pianificazione meticolosa.Le accuse, che pesano sui due fermati, includono una rapina violenta commessa il 3 luglio 2022 in via San Giovanni Sul Muro, dove una vittima brasiliana fu derubata con la forza di un Patek Philippe stimato in circa 100.000 euro. A questa si aggiunge un furto con strappo avvenuto il giorno precedente, in corso Venezia, che vide un cittadino italiano privato di un orologio Richard Mille, successivamente identificato come un sofisticato contraffatto. La scoperta di questo dettaglio cruciale suggerisce una possibile stratificazione nella loro attività, con l’uso di falsi orologi per mascherare le loro operazioni o per trarre profitto dalla rivendita di copie di pregio.L’identificazione dei responsabili è frutto di un’indagine complessa, che ha fatto ampio ricorso all’analisi dei filmati di videosorveglianza, un’arma sempre più efficace nella lotta alla criminalità. Le immagini, acquisite non solo dai luoghi dei furti, ma anche dalle strutture alberghiere dove gli indagati alloggiavano, hanno permesso di ricostruire i loro movimenti e di smascherare l’uso di documenti d’identità falsificati, dimostrando una preparazione accurata e la volontà di operare nell’ombra.Le indagini, condotte con rigore dalla Squadra Investigativa del Commissariato Centro, sotto la direzione della Procura, hanno rivelato un’organizzazione più ampia, un gruppo di nordafricani giunti a Milano con un unico scopo: la pianificazione e l’esecuzione di furti mirati. Le vittime erano individuate e pedinate, i loro movimenti studiati per massimizzare le possibilità di successo e minimizzare i rischi. Questo suggerisce una divisione dei compiti all’interno del gruppo, con ruoli specifici assegnati a ciascun membro, dall’osservazione alla realizzazione del furto.Un elemento significativo è emerso durante un controllo effettuato dai poliziotti del Commissariato Greco Turro, che ha portato alla scoperta che gli arrestati utilizzavano gli stessi documenti d’identità contraffatti per soggiornare in hotel e compiere i furti. Questa coincidenza rafforza il quadro di un’operazione criminale organizzata e ben strutturata, in cui ogni dettaglio era pianificato e coordinato.Il fermo è stato convalidato, e l’operazione non fa altro che evidenziare la crescente sofisticazione delle tecniche utilizzate dalle organizzazioni criminali transnazionali, che sfruttano la vulnerabilità delle grandi città per realizzare i loro piani, alimentando un mercato nero di beni di lusso e minando la sicurezza dei cittadini. L’attenzione ora si concentra sull’individuazione di eventuali complici e sulla ricostruzione completa della rete criminale, per disarticolare definitivamente l’organizzazione e restituire sicurezza alla città di Milano.
Rapine di lusso a Milano: sgominata rete criminale internazionale
Pubblicato il
