L’Ambrosiana, scrigno milanese di inestimabili patrimoni artistici e intellettuali, testimonia un’incredibile vivacità e un rinnovato appeal che la proiettano con slancio verso il futuro. Fondata nel 1607 da San Carlo Borromeo, questa istituzione, ben più di un semplice museo, si configura come un vero e proprio organismo culturale polifacetico, custode di capolavori come la celeberrima Canestra di frutta di Caravaggio, icona della Pinacoteca, e il monumentale Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, custode di un universo di sapere.I numeri parlano chiaro: il 2024 ha visto un incremento sostanziale di visitatori, superando i 303.964, un balzo del 22% rispetto all’anno precedente. L’accelerazione è ancora più marcata nei primi cinque mesi del 2025, con un aumento vertiginoso del 68%, raggiungendo un totale di 223.712 presenze, un dato che eguaglia quasi quello dell’intero anno 2023 (248.517 visitatori). Questo successo non è frutto del caso, bensì il risultato di una profonda riorganizzazione strategica.L’avvento di Antonello Grimaldi nel ruolo di Segretario Generale ha segnato una svolta cruciale. La sua visione, profondamente radicata nella convinzione che la cultura debba trascendere la mera trasmissione di conoscenze per diventare un’esperienza accessibile a tutti, ha promosso un approccio comunicativo innovativo. L’obiettivo primario non è più solo educare, ma *avvicinare*, abbattendo le barriere linguistiche e culturali che tradizionalmente separano il patrimonio artistico dal pubblico.La Pinacoteca Ambrosiana, pur conservando il suo primato di museo più antico di Milano, si rivela un organismo dinamico e in continua evoluzione. Grimaldi sottolinea come una gestione manageriale lungimirante e una concezione contemporanea di polo culturale siano elementi essenziali per superare l’immagine di istituzione elitaria e autoreferenziale, abbracciando un modello inclusivo e dialogico, senza tuttavia rinunciare alla salvaguardia della propria identità e del proprio valore storico.Questo processo di rinnovamento non si limita all’aspetto comunicativo e alla percezione pubblica, ma si riflette anche in un miglioramento tangibile della situazione finanziaria. La Congregazione dei Conservatori della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, sotto la presidenza del Professor Lorenzo Ornaghi, ha unanimemente approvato il bilancio 2024, che si chiude in attivo per il secondo anno consecutivo, segno di una gestione efficiente e di un crescente ritorno sull’investimento culturale. L’Ambrosiana si conferma così un esempio virtuoso di come la cultura possa essere un motore di sviluppo economico e sociale, capace di generare valore non solo in termini di fruizione artistica, ma anche in termini di crescita e prosperità per l’intera comunità milanese. La sua rinascita testimonia un impegno profondo verso il futuro, un futuro in cui il patrimonio del passato sia accessibile, coinvolgente e fonte di ispirazione per le generazioni a venire.
Ambrosiana, Milano: Ritorno in auge tra arte, cultura e crescita.
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