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mercoledì 5 Novembre 2025

Tragedia sull’Himalaya: Alpinista italiano muore in valanga

La tragedia si è consumata nell’impegnativo scenario himalayano, precisamente sulla parete inferiore dello Yalung Ri (5.630 m), una montagna di roccia e ghiaccio situata nella remota valle del Rolwaling, nel distretto di Dolakha, Nepal.

Un alpinista italiano ha perso la vita, vittima di una valanga improvvisa che ha investito il campo base della spedizione.

L’evento, separato da un’altra operazione di ricerca ancora in corso sul monte Panbari dove due alpinisti italiani risultano attualmente dispersi, ha causato un bilancio complessivo di sette decessi, includendo anche escursionisti e sherpa di altre nazionalità.

Almeno quattro persone versano in condizioni critiche e necessitano di cure mediche.

La dinamica dell’evento, secondo le prime ricostruzioni fornite dal Kathmandu Post, suggerisce un distacco di accumuli nevosi instabili a causa di una combinazione di fattori, tra cui la recente attività sismica nella regione e le variazioni termiche che hanno indebolito la struttura del ghiacciaio.
La natura stessa del Rolwaling, una valle notoriamente esposta a valanghe a causa della sua conformazione orografica – con pareti a strapiombo e pendii ripidi – rende le spedizioni alpinistiche intrinsecamente rischiose.

Questo incidente mette in luce, ancora una volta, le sfide estreme che gli alpinisti affrontano in ambienti montani di altissima quota.

Oltre alla forza bruta della natura, i fattori di rischio includono l’altitudine stessa, che comporta problemi di ipossia e stress fisico, e le condizioni meteorologiche imprevedibili, che possono cambiare radicalmente in poche ore.

La perdita di vite umane sottolinea la necessità di protocolli di sicurezza rigorosi, di un’attenta valutazione del rischio e di una preparazione meticolosa per chiunque osi sfidare le vette più alte del mondo.

La scomparsa degli altri due alpinisti sul monte Panbari aggiunge un’ulteriore dimensione di angoscia alla situazione, intensificando la pressione sulle squadre di soccorso, che operano in condizioni logisticamente complesse e spesso pericolose.
Le operazioni di ricerca, ostacolate dalle difficili condizioni del terreno e dalle temperature rigide, richiedono un impegno straordinario e una grande capacità di adattamento da parte di tutti gli operatori coinvolti.

Il lutto che colpisce la comunità alpinistica italiana è profondo, mentre si attende con speranza, seppur con crescente apprensione, notizie positive sulla sorte dei colleghi ancora dispersi.

La tragedia del Yalung Ri serve da monito severo sulla potenza incontrastabile della montagna e sulla fragilità dell’esistenza umana di fronte alla sua maestosa, e a volte spietata, bellezza.

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