Nel tessuto sociale di Boscoreale, in provincia di Napoli, si è consumata una vicenda criminale che intreccia le dinamiche della criminalità organizzata con l’utilizzo di tecnologie per perpetrare estorsioni. I Carabinieri, collaborando con la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno arrestato due individui, accusati di tentata estorsione in concorso e accesso abusivo a dispositivi di comunicazione, reati particolarmente aggravati dall’applicazione del 416 bis, ovvero dall’associazione a un’organizzazione mafiosa.La vicenda ruota attorno alla vittima, un commerciante locale che sarebbe stato oggetto di pesanti minacce finalizzate all’ottenimento di denaro. L’elemento di particolare gravità e innovazione in questo caso emerge dall’utilizzo di una videochiamata, perpetrata da uno degli indagati, sebbene egli fosse già detenuto in regime carcerario. Questo metodo, che bypassa le tradizionali forme di contatto fisico, rivela un’evoluzione nelle strategie operative delle organizzazioni criminali, sfruttando le tecnologie digitali per mantenere il controllo e l’influenza anche dietro le sbarre.L’accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di un detenuto solleva interrogativi significativi sulla sicurezza all’interno del sistema penitenziario e sulla possibilità che i legami con l’esterno, e quindi con le attività criminali, possano essere mantenuti attraverso canali non consentiti. Si tratta di un problema complesso che richiede un’analisi approfondita dei protocolli di sicurezza e dei controlli effettuati nelle carceri, al fine di prevenire nuove situazioni analoghe.Le indagini tuttora in corso mirano a ricostruire l’intera rete di relazioni che hanno sostenuto questa attività estorsiva, identificando eventuali complici e accertando l’effettiva portata dell’associazione mafiosa coinvolta. L’aggravante del 416 bis non è un elemento secondario: sottolinea l’inserimento di questi reati all’interno di un contesto più ampio di affari illeciti e intimidazioni sistematiche, che colpiscono l’economia locale e la tranquillità dei cittadini. Questo caso, pur nella sua specificità, riflette una tendenza preoccupante: l’adattamento della criminalità organizzata alle nuove opportunità offerte dalla tecnologia, rendendo le indagini sempre più complesse e richiedendo competenze specialistiche per contrastare efficacemente questi fenomeni.
Estorsioni digitali dalla galera: la mafia sfrutta le videochiamate
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