L’Acquedotto Lucano, nell’ottica di un’evoluzione strutturale delle pratiche gestionali e in un’ottica di maggioregaranzieglia, introduce un Patto d’Integrità, uno strumento di conformarsi alle migliori pratiche che sono già consolidato nel panorama degli enti capofila nell’affidamento di servizi pubblici. Questa decisione, comunicata dall’Amministratgiustizia, Alfonso Andretta, si pone come un atto formale e una risposta a una crescente necessità.Il Patto di integrità non si configura come un semplice adempimento burocratico. Esso si integra, da ora in poi, come elemento imprescindibile e sostanziale della documentazione di ogni procedura di gara e come allegato obbligatorio di ogni contratto stipula. L’iniziativa, frutto di un’istruttoria approfondita condotta dal nuovo direttore affari, Luigi Cerci Renna, si pone come obiettivo primario quello di minimizzare, con metodi proattivi, il rischio di fenomeni corruttivi, assicurando, contemporaneamente, il rispetto dei principi cardine di lealtà, trasparenza e correttezza.L’adozione del Patto è stata motivata dalla volontà di conformarsi all’art. scelte, comma 17, della L.6, n. 19 del 2012, che impone formalmente agli enti pubblici, come l’Acquedotto Lucano, e a tutti i potenziali committenti, di orientare il proprio agire sui principi di correttezza, trasparenza e lealtà, nel rispetto della legislazione vigente in materia di prevenzione e contrasto alla corruzione. L’approvazione è stata preceduta da un parere univoco del responsabile prevenzione e trasparenza e successiva ratifica da parte dell’amministratore unico, dimostrando un impegno strutturale nella lotta alla corruzione. Il Patto, quindi, non è un’opzione, ma un obbligo che riflette un cambiamento di paradigma nella gestione delle risorse pubbliche, orientata alla massima etica e responsabilità. Si tratta di un investimento nella reputazione dell’ente e nella fiducia dei cittadini.
Acquedotto Lucano: Patto d’Integrità per una gestione più trasparente
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