Il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) ha compiuto una scelta significativa, designando all’unanimità il procuratore della Repubblica di Salerno, Giuseppe Borrelli, a ricoprire l’ambita posizione di procuratore capo di Reggio Calabria, vacante a seguito del trasferimento di Giovanni Bombardieri a Torino. Questa nomina, che ora attende la formalizzazione da parte del Plenum del CSM, segna un passaggio di testimone cruciale in una delle procure più complesse e strategiche d’Italia.La decisione del CSM riflette l’ampiezza e la profondità dell’esperienza professionale di Borrelli, un magistrato con un curriculum costellato di incarichi di rilievo e di risultati concreti nella lotta alla criminalità organizzata. La sua carriera, iniziata a Napoli, la sua città natale, lo ha visto protagonista di indagini di grande impatto durante gli anni Novanta, quando ha affrontato frontalmente le ramificazioni della camorra. Queste prime esperienze hanno temprato il suo carattere e consolidato la sua determinazione nel perseguire la giustizia, gettando le basi per una carriera dedicata all’applicazione della legge.L’assegnazione a Reggio Calabria rappresenta, per Borrelli, anche un ritorno alle sue origini calabresi. Precedentemente, ha ricoperto la carica di procuratore aggiunto a Catanzaro fino al 2014, per poi essere destinato a Napoli, dove ha assunto la delicata delega per le indagini riguardanti i clan dei Casalesi, una delle più potenti e pericolose organizzazioni criminali del panorama italiano. Questo periodo, durato fino al 2020, ha richiesto una leadership ferma e una profonda conoscenza delle dinamiche criminali, caratteristiche che lo hanno contraddistinto. La successiva nomina a procuratore capo di Salerno ha rappresentato un ulteriore riconoscimento delle sue capacità gestionali e della sua competenza.La scelta di Borrelli, tra un gruppo di sette candidati di elevato profilo – tra cui spiccano i nomi dei procuratori di Vibo Valentia, Camillo Falvo, del reggente di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, dei procuratori aggiunti di Catania, Sebastiano Ardita e Ignazio Fonzo, di Palermo, Marzia Sabella, e di Messina, Rosa Raffa – sottolinea l’importanza attribuita dall’organo di autogoverno della magistratura all’esperienza nel contrasto alla criminalità organizzata e alla capacità di leadership in contesti particolarmente complessi. La Procura di Reggio Calabria, infatti, si trova ad affrontare sfide di notevole portata, legate alla presenza radicata della ‘ndrangheta e alla necessità di garantire l’efficacia dell’azione di contrasto. L’unanimità con cui Borrelli è stato scelto testimonia la fiducia che il CSM ripone nella sua capacità di affrontare tali sfide con competenza e determinazione, assicurando un’azione di contrasto incisiva e innovativa. L’attesa formalizzazione rappresenta ora il preludio di una nuova fase per la Procura di Reggio Calabria e per la lotta alla criminalità organizzata in Calabria.
Borrelli nuovo procuratore capo di Reggio Calabria: un magistrato di esperienza
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