La 79ª edizione dei Nastri d’Argento ha consacrato un anno cinematografico ricco di talenti e opere significative, celebrando in particolare la forza narrativa femminile e l’emergere di nuove voci. Il film *Il tempo che ci vuole*, diretto da Francesca Comencini, si è imposto come indiscusso protagonista della serata, aggiudicandosi un impressionante quintetto di riconoscimenti, testimonianza della sua risonanza emotiva e della profondità del racconto autobiografico. Oltre al premio come miglior film, Comencini ha ricevuto il Nastro d’Argento per la regia, premiando la sua abilità nel tessere un affresco generazionale complesso e toccante. La sceneggiatura, condivisa con Romana Maggiora Vergano, ha saputo tradurre in immagini la delicatezza delle relazioni familiari e la maturazione interiore del personaggio principale. Francesca Comencini ha inoltre ricevuto il riconoscimento come migliore protagonista, in una performance intensa e sfumata che si è distinta per la sua autenticità. L’interpretazione di Fabrizio Gifuni, nei panni del padre Luigi Comencini, ha meritato il Nastro come miglior attore protagonista, arricchendo ulteriormente il mosaico di emozioni del film. Il lavoro di casting, curato da Laura Muccino e Sara Casani, è stato premiato per aver saputo selezionare un cast in grado di incarnare con verità e profondità le diverse sfaccettature del racconto.Il debutto alla regia di Greta Scarano con *La vita da grandi* ha conquistato il pubblico e la critica, premiato anche grazie alla performance di Yuri Tuci, che ha condiviso il Nastro come miglior attore di commedia con Pietro Castellitto. Matilda De Angelis ed Elodie, per la loro interpretazione in *Fuori*, si sono aggiudicate il premio come migliori attrici non protagoniste, contribuendo a delineare un quadro vivido e commovente della realtà carceraria. Francesco Di Leva, con *Familia*, ha ricevuto il Nastro come miglior attore non protagonista, per un’interpretazione magistrale di un uomo tormentato da demoni interiori.*Parthenope* di Paolo Sorrentino si è distinto per la sua poetica visione, ottenendo tre Nastri d’Argento: Daria D’Antonio per la fotografia, Cristiano Travaglioli per il montaggio e Lele Marchitelli per la colonna sonora. Gabriele Mainetti ha ricevuto il riconoscimento per la migliore regia con *La città proibita*, che ha ottenuto anche il Nastro per il sonoro in presa diretta, opera di Angelo Bonanni.Il premio speciale del Direttivo Nazionale, il “Film dell’anno”, è andato a *Diamanti* di Ferzan Özpetek, testimoniando l’impatto culturale e l’innovazione stilistica del film. I “Nastri alla carriera” sono stati conferiti a Cristina Comencini e Marco Tullio Giordana, figure emblematiche del cinema italiano. *Follemente* di Paolo Genovese, ha conquistato il Nastro come “Migliore commedia” e Pilar Fogliati il premio come miglior attrice di commedia, mentre a Genovese è andato il Premio Hamilton – Behind the camera, sottolineando l’importanza del lavoro di squadra e la visione d’insieme nella realizzazione di un film. La serata ha rappresentato un trionfo per il cinema italiano, celebrando la creatività, la passione e il talento di chi, dietro e davanti alla macchina da presa, contribuisce a raccontare storie che emozionano e fanno riflettere.
I Nastri d’Argento: Comencini trionfa, un cinema che emoziona
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