Un manto di macchia mediterranea, un patrimonio di biodiversità esteso per circa 40 ettari all’interno del Parco Naturale di Rauccio, ha subito un devastante attacco da parte di un incendio che ha colpito Torre Chianca, in provincia di Lecce. L’evento, protrattosi tra ieri e oggi, ha visto le fiamme riacutizzarsi sotto l’implacabile azione del caldo e del vento, alimentando un fronte di avanzata che ha minacciato di raggiungere la suggestiva località di Spiaggia Bella.La gravità della situazione ha imposto la chiusura temporanea della strada provinciale 133, resa impraticabile dalla fitta coltre di fumo che ha oscurato la visibilità e rappresentato un pericolo per la sicurezza dei transiti. L’intervento aereo si è rivelato cruciale: due Canadair, in un’azione coordinata, hanno effettuato ben 63 lanci d’acqua, attingendo direttamente dalle acque marine, in un contesto che ha inevitabilmente impattato anche la fruizione balneare da parte dei bagnanti.L’incendio, oltre alla distruzione di un prezioso ecosistema, solleva interrogativi inquietanti sulla sua origine. L’ipotesi di un’azione dolosa, di un atto dolosamente incendiario, è al vaglio delle autorità competenti, le quali stanno conducendo indagini per accertare le responsabilità e prevenire il ripetersi di simili episodi.Parallelamente, a Presicce, un altro incendio di sterpaglie ha generato momenti di apprensione, soprattutto per la vicinanza delle abitazioni. Fortunatamente, il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha permesso di arginare le fiamme, evitando che la situazione precipitasse.L’evento complessivo, con le sue due manifestazioni, sottolinea la crescente vulnerabilità degli ambienti naturali costieri del Salento, esposti a un rischio incendiario sempre più elevato, esacerbato dai cambiamenti climatici e dall’aumento delle temperature. Le operazioni di bonifica, attualmente in corso, coinvolgono congiuntamente vigili del fuoco, protezione civile e carabinieri, impegnati a rimuovere i residui incandescenti e a monitorare attentamente il territorio per prevenire riaccensioni. La ricostituzione della flora autoctona, un processo lento e complesso, richiederà un impegno a lungo termine e la messa in atto di strategie di prevenzione e gestione del territorio mirate a tutelare questa inestimabile ricchezza naturale.
Incendio al Parco Rauccio: Distrutto un’area di macchia mediterranea
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