Nell’atmosfera vibrante di Pitti Uomo 108, la boutique fiorentina di Antonio Marras si è rivelata un microcosmo evocativo, un assaggio tangibile del cuore pulsante dell’atelier dell’azienda ad Alghero. Più che una vetrina commerciale, lo spazio si è configurato come un laboratorio a cielo aperto, un luogo di creazione dove l’artigianato sardo incontra l’innovazione sartoriale. Le sarte di Alghero, custodi di un sapere antico e prezioso, hanno viaggiato per portare con sé non solo ago e filo, ma un’eredità culturale tramandata di generazione in generazione. Il loro tocco sapiente, l’attenzione meticolosa ai dettagli, si è tradotto in una personalizzazione raffinata dei capi della collezione estate 2025, e soprattutto, ha dato vita a una capsule collection di camicie inedita, esclusiva e disponibile unicamente a Firenze.Questi non sono semplici capi di abbigliamento; sono manifesti di un’estetica che celebra la singolarità, l’unicità intrinseca a ogni creazione manuale. Antonio Marras, presente all’evento, ha voluto riaffermare il valore intrinseco dell’imperfezione, un concetto fondamentale nella sua visione del design. La bellezza, per lo stilista sardo, risiede nell’asimmetria, nella trama irregolare, nel dettaglio inatteso che racconta una storia, un gesto umano.La capsule collection rappresenta un ritorno consapevole all’essenziale, un rifiuto della standardizzazione industriale a favore di un approccio artigianale che valorizza la lentezza, la cura, il rapporto diretto tra la mano dell’artigiano e la materia. La sartoria non è concepita come una mera professione, ma come un vero e proprio mestiere d’arte, un’espressione di identità e di appartenenza culturale. Marras, attraverso questa iniziativa, intende riscoprire e rivalutare il ruolo del fare manuale in un’epoca dominata dalla produzione di massa, ricordando al pubblico che la vera lusso risiede nella capacità di apprezzare il valore inestimabile del tempo e della maestria umana. La boutique fiorentina, in questo contesto, si trasforma in un palcoscenico dove si celebra la resilienza dell’artigianato sardo e la sua capacità di reinventarsi, di dialogare con il contemporaneo senza rinnegare le proprie radici.
Marras a Pitti: L’artigianato sardo incontra la moda fiorentina.
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