La ricerca di verità e giustizia si intensifica nel territorio di Montecatini Terme e Monsummano, teatro di una sconvolgente spirale di violenza che ha portato alla luce i corpi senza vita di Denisa Maria Adas e Ana Maria Andrei, vittime di Vasile Frumuzache, un uomo ora al centro di un’indagine che potrebbe rivelare un quadro ben più ampio di crimini insospettabili. Le ruspe continuano a scavare, sondando il terreno in aree adiacenti all’abitazione di Frumuzache e nei pressi della sua residenza a Monsummano, dove vive con la moglie e i figli minori, un elemento che solleva interrogativi complessi sulla sua vita familiare e sul possibile coinvolgimento di altri soggetti.Le operazioni, coordinate dalla Procura di Prato guidata da Luca Tescaroli, non si limitano alla ricerca di resti umani, ma mirano a ricostruire una cronologia degli eventi, a svelare dinamiche e a individuare eventuali complici. Il sospetto della Procura non si arresta alle due confessioni attribuite a Frumuzache, ma si estende alla possibilità che l’uomo sia un assassino seriale, un predatore che ha agito nell’ombra, perpetrando crimini rimasti a lungo impuniti.Le indagini si avvalgono del supporto specializzato dei nuclei cinofili dei Carabinieri, addestrati nella localizzazione di resti umani e tracce cruciali per la ricostruzione delle dinamiche criminali. Nuovi accertamenti sono stati disposti anche all’interno di un box metallico vicino all’abitazione, un’area che potrebbe nascondere indizi significativi. Un decreto di ispezione, perquisizione e sequestro è stato notificato a Frumuzache, ma l’inchiesta si estende a un ventaglio più ampio di persone e luoghi.La vicenda si è dipanata a partire dalla scomparsa di Denisa, inizialmente solo un mistero da risolvere. La sua identificazione e il ritrovamento del suo corpo, dopo la confessione di Frumuzache, hanno aperto una breccia, rivelando la verità sull’omicidio di Ana Maria Andrei, scomparsa l’estate precedente. La concomitanza temporale tra la riattivazione della scheda SIM di Ana Maria, la sera del 15 maggio, e le azioni decisive di Frumuzache, suggerisce un collegamento diretto e premeditato.La scoperta di quattro coltelli bruciati e dell’auto di Ana Maria, precedentemente nascosta nel box, ha fornito elementi concreti per ricostruire il precedente femminicidio. La mancanza di tracce ematiche nella stanza del residence di Prato, dove Frumuzache ha confessato di aver ucciso Denisa, nonostante l’affermazione della decapitazione, alimenta ulteriormente i dubbi sulla sua versione dei fatti e sulla possibilità di un complice. La Procura non esclude questa ipotesi, che potrebbe spiegare l’assenza di prove forensi cruciali.Per garantire la sicurezza di Frumuzache, e in ottemperanza ai protocolli di sicurezza penitenziaria, l’uomo è stato trasferito dal carcere di Prato al carcere di Sollicciano. Questa decisione è stata dettata da un incidente avvenuto nel precedente istituto, dove Frumuzache era stato aggredito dal cugino di Ana Maria Andrei, anch’egli detenuto. La vicenda solleva anche interrogativi sulla gestione della sicurezza all’interno degli istituti penitenziari e sulla protezione dei detenuti coinvolti in processi di particolare risonanza pubblica. L’indagine è ora focalizzata sulla ricostruzione completa delle azioni e delle relazioni di Frumuzache, nella speranza di portare alla luce la verità e di garantire giustizia per tutte le vittime.
Montecatini, Monsummano: Indagini a Tutto Campo per un Possibile Serial Killer
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