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sabato, 10 Maggio 2025
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PRADA autunno inverno 2020-2021: LA FORZA DELLE DONNE

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Miuccia Prada per l’autunno inverno 2020-2021 si concentra sulla forza delle donne e riesamina il concetto di femminilità nelle sue innumerevoli declinazioni. La sua donna sfida gli schemi e reinterpreta, a modo suo, i principi di delicatezza, di fragilità e di sensualità esaltandoli dal suo punto di vista. Estetica e senso pratico riscoprono, così, moderni codici di lettura e nuovi canoni d’espressione, dando vita ad una serie di look volti a rivedere le regole e i paradigmi mentali, sociali e concettuali.

A TUTTO FRANGE

L’elemento traino della presentazione sono le frange: sulla gonna le versioni maxi e mini che coprono e scoprono in base alle dimensioni si alternano vertiginosamente; sulle giacche impreziosiscono le maniche, sui cappotti diventano un tutt’uno con l’insieme e sulle maglie la versione a cascata in perline si trasforma in elemento di decoro.

NON SOLO GONNE

Il mondo della gonna è esaltato in tutte le sue forme, linee e colori; ne sono un esempio quelle a portafoglio  in pelle colorata dall’effetto lucido, quella in lana rasata dalle tonalità grigie, il modello maxi di tweed e come abbiamo visto qualche riga sopra a frange. Non solo gonne! Non mancano i cappotti boxy, i gilet in profilo sherling, le camicie stampate, le giacche rigorose strizzate sul punto vita da graziosissime mini cinture borsello.

VEZZI, TRA EQUILIBRI E STRATIFICAZIONI

Il gioco delle stratificazioni non rinuncia al contrasto, ma è alleggerito ai minimi termini; abiti e gonne sembrano veline trasparenti e lasciano distinguere top e leggings dalla corposità materica più tattile. Tra i diversi vezzi spunta la cravatta e il suo uso funge quasi da elemento moderatore, ma l’effetto dura solo un battito di ciglia. 

CALZATURE E COLORI

Non passano inosservate le calzature: gli stivaloni dal carro armato molto pronunciato s’intervallano a sandali di pelle allacciati sulle caviglie, sneakers e francesine basse; tutte rigorosamente colorate. A proposito di nuance, Prada vede un autunno/inverno dalle tinte forti: giallo, rosso, viola, verde azzurro, sono calibrati ed esaltati dal nero, dal marrone, dal blu scuro e dal grigio.

PRADA autunno inverno 2020-2021: LA FORZA DELLE DONNE

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Miuccia Prada per l’autunno inverno 2020-2021 si concentra sulla forza delle donne e riesamina il concetto di femminilità nelle sue innumerevoli declinazioni. La sua donna sfida gli schemi e reinterpreta, a modo suo, i principi di delicatezza, di fragilità e di sensualità esaltandoli dal suo punto di vista. Estetica e senso pratico riscoprono, così, moderni codici di lettura e nuovi canoni d’espressione, dando vita ad una serie di look volti a rivedere le regole e i paradigmi mentali, sociali e concettuali.

A TUTTO FRANGE

L’elemento traino della presentazione sono le frange: sulla gonna le versioni maxi e mini che coprono e scoprono in base alle dimensioni si alternano vertiginosamente; sulle giacche impreziosiscono le maniche, sui cappotti diventano un tutt’uno con l’insieme e sulle maglie la versione a cascata in perline si trasforma in elemento di decoro.

NON SOLO GONNE

Il mondo della gonna è esaltato in tutte le sue forme, linee e colori; ne sono un esempio quelle a portafoglio  in pelle colorata dall’effetto lucido, quella in lana rasata dalle tonalità grigie, il modello maxi di tweed e come abbiamo visto qualche riga sopra a frange. Non solo gonne! Non mancano i cappotti boxy, i gilet in profilo sherling, le camicie stampate, le giacche rigorose strizzate sul punto vita da graziosissime mini cinture borsello.

VEZZI, TRA EQUILIBRI E STRATIFICAZIONI

Il gioco delle stratificazioni non rinuncia al contrasto, ma è alleggerito ai minimi termini; abiti e gonne sembrano veline trasparenti e lasciano distinguere top e leggings dalla corposità materica più tattile. Tra i diversi vezzi spunta la cravatta e il suo uso funge quasi da elemento moderatore, ma l’effetto dura solo un battito di ciglia. 

CALZATURE E COLORI

Non passano inosservate le calzature: gli stivaloni dal carro armato molto pronunciato s’intervallano a sandali di pelle allacciati sulle caviglie, sneakers e francesine basse; tutte rigorosamente colorate. A proposito di nuance, Prada vede un autunno/inverno dalle tinte forti: giallo, rosso, viola, verde azzurro, sono calibrati ed esaltati dal nero, dal marrone, dal blu scuro e dal grigio.

Vinicio Capossela in concerto con “Bestiario d’amore”

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Venerdì 6 marzo 2020, alle ore 21, al Teatro Splendor di Aosta

Il concerto, che vede il ritorno di Capossela in Saison, è l’occasione per presentare le canzoni del nuovo disco Ballate per uomini e bestie, cui è stata assegnata la prestigiosa Targa Tenco 2019 nella categoria Miglior disco in assoluto. Un’opera di grande forza espressiva che guarda alle pestilenze del nostro presente travolto dalla corruzione del linguaggio, dal neoliberismo, dalla violenza e dal saccheggio della natura. In un’epoca in cui il mondo occidentale sembra affrontare un nuovo medioevo inteso come sfiducia nella cultura e nel sapere e smarrimento del senso del sacro, Capossela sceglie di pubblicare un canzoniere che, evocando un medioevo fantastico fatto di bestie estinte, creature magiche, cavalieri erranti, fate e santi, mette in mostra le similitudini e il senso di attualità che lo legano profondamente alle cronache dell’oggi. Il racconto ed il canto divengono strumento per tentare un riavvicinamento al sacro e alle bestie, indispensabile punto di accesso al mistero della natura, anche umana. La forma scelta da Capossela per questa sua nuova impresa artistica è quella della ballata, come occasione di pratica metrica e di svincolamento dalla sintesi. La ballata prende il caos delle parole in libertà, l’esperienza liquida del divenire, le riduce a storia e le compone nel fluire di strofe. Tra i quattordici brani che compongono l’album non mancano poi canzoni ispirate alla grande letteratura, da testi medievali alle opere di poeti amati come Oscar Wilde e John Keats. In scaletta, oltre ai brani del nuovo album, anche alcuni classici del repertorio di Capossela legati a doppio filo al tema del concerto.

Il prezzo del biglietto è intero 30 € – ridotto 25 €

Per ulteriori informazioni rivolgersi al punto vendita presso il Museo Archeologico Regionale Piazza Roncas, 12 – Tel. 0165 32778

Ricordo di Adriano Olivetti al “Festival dell’Architettura 2020”

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In ricordo dell’imprenditore improvvisamente scomparso il 27 febbraio 1960, la dedica al Festival dell’Architettura 2020

L’Amministrazione Comunale desidera ricordare Adriano Olivetti nel sessantesimo anniversario della sua scomparsa. L’eredità di imprenditore illuminato e innovativo, uomo di cultura e mecenate, è oggi più che mai viva e moderna, così come la sua visione architettonica e urbanistica che ha fatto di Ivrea una città unica che unisce in sé una storia millenaria e il progresso industriale.

L’eccezionale valore universale di questa “Città Industriale del XX secolo” è stato riconosciuto Patrimonio Mondiale dall’UNESCO nel 2018. Per tutto ciò che Adriano Olivetti è stato, per quello che ancora rappresenta per la comunità eporediese, e per l’importante eredità che ha lasciato, la Giunta porterà all’Ordine del Giorno la decisione di dedicargli il “Festival dell’Architettura”, sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, che si svolgerà a Ivrea dall’8 al 17 maggio 2020.

Ricordo di Adriano Olivetti al “Festival dell’Architettura 2020”

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In ricordo dell’imprenditore improvvisamente scomparso il 27 febbraio 1960, la dedica al Festival dell’Architettura 2020

L’Amministrazione Comunale desidera ricordare Adriano Olivetti nel sessantesimo anniversario della sua scomparsa. L’eredità di imprenditore illuminato e innovativo, uomo di cultura e mecenate, è oggi più che mai viva e moderna, così come la sua visione architettonica e urbanistica che ha fatto di Ivrea una città unica che unisce in sé una storia millenaria e il progresso industriale.

L’eccezionale valore universale di questa “Città Industriale del XX secolo” è stato riconosciuto Patrimonio Mondiale dall’UNESCO nel 2018. Per tutto ciò che Adriano Olivetti è stato, per quello che ancora rappresenta per la comunità eporediese, e per l’importante eredità che ha lasciato, la Giunta porterà all’Ordine del Giorno la decisione di dedicargli il “Festival dell’Architettura”, sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, che si svolgerà a Ivrea dall’8 al 17 maggio 2020.

Madau “Meravigliau” e le sue sfide culinarie

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Nato il il 26 luglio del 1990, Matteo Madau, capo sala presso “Il Veliero” di Borgofranco D’Ivrea, si sta cimentando nelle cosidette “Challenge“, ossia delle sfide, che in questo caso hanno come protagonista il cibo. Infatti questo giovane ragazzo di origine sarde, sui social e sul suo canale youtube “Madau Meravigliau” posta i suoi video dove si mette alla prova mangiando una quantità esagerata di diverse pietanze, come ad esempio tramezzini, pizzette, biscotti o torte. Sono tante le “Challenge” superate e quelle in programma, ma non solo, prossimamente Madau si avventurerà in esperimenti sociali e vari scherzi di diverso tipo.

“FISICAMENTE STO BENE SE NO SAREI IL PRIMO A MOLLARE, PERCHè NELLA VITA BISOGNA FA SORRIDERE MA LA SALUTE RICORDIAMOCI è LA PRIMA COSA”

Video-intervista a Madau “Meravigliau”

Madau “Meravigliau” e le sue sfide culinarie

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Nato il il 26 luglio del 1990, Matteo Madau, capo sala presso “Il Veliero” di Borgofranco D’Ivrea, si sta cimentando nelle cosidette “Challenge“, ossia delle sfide, che in questo caso hanno come protagonista il cibo. Infatti questo giovane ragazzo di origine sarde, sui social e sul suo canale youtube “Madau Meravigliau” posta i suoi video dove si mette alla prova mangiando una quantità esagerata di diverse pietanze, come ad esempio tramezzini, pizzette, biscotti o torte. Sono tante le “Challenge” superate e quelle in programma, ma non solo, prossimamente Madau si avventurerà in esperimenti sociali e vari scherzi di diverso tipo.

“FISICAMENTE STO BENE SE NO SAREI IL PRIMO A MOLLARE, PERCHè NELLA VITA BISOGNA FA SORRIDERE MA LA SALUTE RICORDIAMOCI è LA PRIMA COSA”

Video-intervista a Madau “Meravigliau”

72° Carnevale storico di Verrès: carrellata di foto e ringraziamenti di Caterina LXXII 

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Dopo la rappresentazione della Partita a Scacchi di Giacosa, preceduta dalla serata di Gala al Castello, il lunedì sera, con il martedì grasso si è concluso il 72° Carnevale di Verrès. Nel pomeriggio il centro paese è stato animato dalla sfilata del corteo storico, dai carri allegorici e dai gruppi a piedi. L’ultima serata al Castello ha visto invece protagoniste le maschere e come di consueto le più belle sono state premiate. A salire sul podio sono stati il gruppo “giochi di ruolo”, che ha vinto, seconda “Mary Poppins” e terzo il gruppo “Le Pelò”. Tra i gruppi presenti al maniero, per esorcizzare la paura del CORONAVIRUS, non potevano mancare i supereroi a combatterlo con tanto di CORONAVIRUS “artigianale” in movimento! Daniela Carli ha lasciato a noi il compito di divulgare i suoi ringraziamenti che trascriviamo qui di seguito:

Sono stati 4 giorni di emozioni intense, da quando ho messo piede sulla pedana della scala in un attimo è arrivato il martedì. Avrei voluto fermare ogni istante per viverne ogni essenza mille e mille volte ancora. L’affetto e l’entusiasmo delle persone che hanno condiviso con noi queste giornate è stato travolgente. Voglio fare un ringraziamento enorme al Comitato del Carnevale che ci ha permesso di vivere questa meravigliosa esperienza attraverso il loro impegno e duro lavoro. Un grande grazie di cuore va anche alla mia famiglia e a quella di Davide, agli amici irlandesi, al gruppo di Araldi e Tamburi, ai Cavalieri, ai Conti del seguito ed a tutto il Gruppo Storico. Sono stata davvero bene con tutti, tante risate e tanta gioia ci hanno uniti.

Foto di Fabrizio Leonarduzzi

Dolce & Gabbana autunno inverno 2020-2021: CONTRASTI E LIBERTÀ FEMMINILE

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Per l’autunno inverno 2020-2021 Dolce & Gabbana scavano nei ricordi e nel rigore del passato manifatturiero, aggiungendo la sfrontata malizia del presente e un pizzico di savoir-faire  che non ha tempo. L’arte dell’artigianalità ha un impatto molto forte in questa collezione e riesce ad esprimersi in modo davvero efficace.

Il total blak e l’arte di vestirsi e spogliarsi

L’uso prepotente del nero – il total blak è dominante nell’80% della presentazione – rievoca un’eleganza che non conosce senescenza, ma allo stesso tempo veste una solennità funerea volta (a nostra sensibilità) a voler quasi salutare definitivamente la perdita di alcuni mestieri. È una donna che decide quando e come mostrarsi, capace di uscire da casa infagottata dalla testa ai piedi da avvolgenti capi in maglia – dall’effetto tunica – con tanto di sciarpone che le incornicia il volto; oppure sfoggiare una mise nude dove le trasparenze, i minidress, lo chiffon, i corpetti e la biancheria intima si amalgamano e fondono in nome di una sensualità che non conosce epoca e timidezza.

I nuovi tre pezzi e i contrasti maschili

In questo equilibrio, dove gli opposti convivono in apparente serenità, anche i completi mostrano due diverse identità in perfetto contrappeso con quanto sopra citato. A tal proposito la combinazione shorts e maglione di lana del medesimo materiale, lavorazione e colore sono i nuovi gemelli e si completano con i capispalla o i cappotti delle identiche caratteristiche.

Il risultato è un tre pezzi che sfida le regole più rigide del bon ton. In contrasto sfilano anche i completi dal taglio maschile- dalle linee morbide e ingentiliti da applicazioni floreali. Non mancano i pois, i merletti, le coppole, le maglie a rete… da sempre elementi distintivi del marchio. 

Voglia e concetto di libertà

Con questa collezione il duo stilistico ha voluto rendere omaggio ai contrasti e alla libertà femminile; la loro è una donna libera di essere sensuale, ma comoda. Libera di essere audace, irriverente, spregiudicata nell’aspetto, ma rispettosa di se stessa e del suo passato nella materia e nell’animo. Libera di essere ciò che si sente dentro un doppiopetto. Libera di indossare biancheria intima maschile per dimostrare che i veri “attributi” sono altri. Libera di sentirsi forte, ma anche fragile. Bella come un fiore e nello specifico come una rosa rossa simbolo di passione e di audacia, ma non priva di spine. 

Dolce & Gabbana autunno inverno 2020-2021: CONTRASTI E LIBERTÀ FEMMINILE

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Per l’autunno inverno 2020-2021 Dolce & Gabbana scavano nei ricordi e nel rigore del passato manifatturiero, aggiungendo la sfrontata malizia del presente e un pizzico di savoir-faire  che non ha tempo. L’arte dell’artigianalità ha un impatto molto forte in questa collezione e riesce ad esprimersi in modo davvero efficace.

Il total blak e l’arte di vestirsi e spogliarsi

L’uso prepotente del nero – il total blak è dominante nell’80% della presentazione – rievoca un’eleganza che non conosce senescenza, ma allo stesso tempo veste una solennità funerea volta (a nostra sensibilità) a voler quasi salutare definitivamente la perdita di alcuni mestieri. È una donna che decide quando e come mostrarsi, capace di uscire da casa infagottata dalla testa ai piedi da avvolgenti capi in maglia – dall’effetto tunica – con tanto di sciarpone che le incornicia il volto; oppure sfoggiare una mise nude dove le trasparenze, i minidress, lo chiffon, i corpetti e la biancheria intima si amalgamano e fondono in nome di una sensualità che non conosce epoca e timidezza.

I nuovi tre pezzi e i contrasti maschili

In questo equilibrio, dove gli opposti convivono in apparente serenità, anche i completi mostrano due diverse identità in perfetto contrappeso con quanto sopra citato. A tal proposito la combinazione shorts e maglione di lana del medesimo materiale, lavorazione e colore sono i nuovi gemelli e si completano con i capispalla o i cappotti delle identiche caratteristiche.

Il risultato è un tre pezzi che sfida le regole più rigide del bon ton. In contrasto sfilano anche i completi dal taglio maschile- dalle linee morbide e ingentiliti da applicazioni floreali. Non mancano i pois, i merletti, le coppole, le maglie a rete… da sempre elementi distintivi del marchio. 

Voglia e concetto di libertà

Con questa collezione il duo stilistico ha voluto rendere omaggio ai contrasti e alla libertà femminile; la loro è una donna libera di essere sensuale, ma comoda. Libera di essere audace, irriverente, spregiudicata nell’aspetto, ma rispettosa di se stessa e del suo passato nella materia e nell’animo. Libera di essere ciò che si sente dentro un doppiopetto. Libera di indossare biancheria intima maschile per dimostrare che i veri “attributi” sono altri. Libera di sentirsi forte, ma anche fragile. Bella come un fiore e nello specifico come una rosa rossa simbolo di passione e di audacia, ma non priva di spine.