A Partinico, nel cuore della Sicilia occidentale, una vicenda insolita ha trasformato la distruzione in creazione artistica, restituendo alla comunità un patrimonio culturale inedito.
Quando la necessità di rimuovere alcuni pini secolari, giudicati pericolanti lungo la via omonima, si è imposta, il Comune ha optato per una soluzione innovativa e rispettosa della memoria: affidare i tronchi agli abili mani dello scultore romano Andrea Gandini.
Con un gesto che trascende la semplice demolizione, il Comune ha commissionato a Gandini, un giovane artista di 28 anni, la realizzazione di un ciclo di sculture lignee, un vero e proprio omaggio alla storia e alla cultura che permea il territorio.
In un laboratorio temporaneo allestito nella frazione di Grisì, per circa diciotto mesi, il legno dei pini è stato trasformato in trentacinque opere d’arte uniche.
Le sculture, più che semplici rappresentazioni, costituiscono un vero e proprio racconto visivo.
Oltre alle figure emblematiche di Aldo Moro, simbolo di impegno civile e giustizia, e Danilo Dolci, paladino dei diritti dei più deboli e strenuo oppositore alla violenza, l’opera del giovane artista celebra lo spirito olimpico attraverso rappresentazioni evocative di discipline sportive, culminando nella figura solenne della fiaccola, simbolo di pace, amicizia e competizione leale.
Questo progetto, che va ben oltre una semplice iniziativa artistica, si configura come un atto di rigenerazione urbana e culturale.
Trasforma un momento di perdita – la rimozione di alberi secolari – in un’opportunità per creare un monumento collettivo, un luogo di memoria e riflessione che arricchisce il paesaggio urbano e rafforza l’identità della comunità di Partinico.
Le sculture, destinate a rimanere un patrimonio artistico e simbolico, invitano a meditare sul rapporto tra natura, storia, impegno sociale e bellezza, testimoniando come l’arte possa sublimare anche le situazioni più delicate e apparentemente negative.