martedì 5 Agosto 2025
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Umbria: Turismo tra ripresa, disparità e sfide future

L’Umbria nel turismo: tra ripresa, disparità e nuove sfide per un futuro competitivoIl settore turistico umbro, forte di una ripresa post-pandemica che ha superato le aspettative, si trova ora a un bivio cruciale.
Come evidenziato dal report Dataview – Il barometro dell’economia territoriale, curato da Unioncamere e dal Centro studi delle Camere di commercio, la regione necessita di una ridefinizione strategica per affermarsi in un panorama competitivo nazionale sempre più dinamico.

L’analisi, elaborata in collaborazione con la Camera di commercio dell’Umbria, rivela un quadro complesso, caratterizzato da marcate differenze tra le province di Perugia e Terni.

La provincia di Perugia, pur mostrando segnali incoraggianti, si posiziona in una fascia medio-alta della classifica nazionale, ma con margini di miglioramento.

Terni, al contrario, appare costantemente arretrata in quasi tutti gli indicatori rilevati, evidenziando una difficoltà strutturale nell’attrarre flussi turistici e nel massimizzare il valore aggiunto per l’economia locale.

Un indicatore chiave per comprendere la capacità di una provincia di sfruttare il potenziale turistico è la densità di presenze turistiche per chilometro quadrato di superficie urbanizzata, un parametro definito dall’ISPRA che valuta l’impatto del turismo sulle aree effettivamente disponibili all’accoglienza.

In questo ambito, Perugia si attesta a 16.819 presenze per kmq, collocandosi al 41° posto nazionale, mentre Terni registra un valore significativamente inferiore, pari a 9.350 presenze per kmq, corrispondenti alla 63° posizione.

Questa differenza di oltre il 40% riflette una diversa capacità di sfruttare le risorse territoriali e di sviluppare un’offerta turistica adeguata.
Nonostante le disparità, il dato più incoraggiante è rappresentato dalla variazione percentuale delle presenze turistiche nel periodo 2019-2024.

Sia Perugia (+15,15%) che Terni (+11,50%) hanno superato i livelli pre-pandemici, dimostrando una notevole capacità di resilienza e adattamento.
Questa performance positiva è il risultato di un impegno mirato a diversificare l’offerta turistica e ad attrarre visitatori al di fuori dei tradizionali circuiti di massa.

Un’ulteriore indicatore positivo è legato alla destagionalizzazione del turismo, misurata attraverso l’indice di concentrazione mensile basato sul coefficiente di Gini.

Un valore più basso indica una distribuzione più uniforme delle presenze turistiche durante l’anno.

In questo ambito, Terni si distingue positivamente, con un valore di 0,253, leggermente inferiore a quello di Perugia (0,259), suggerendo un turismo meno legato a picchi stagionali e, potenzialmente, più sostenibile nel lungo periodo.
Tuttavia, emergono criticità significative nel settore dell’offerta ricettiva extra-alberghiera, come evidenziato dall’analisi delle piattaforme online come Airbnb.
La provincia di Perugia offre una densità di alloggi disponibili per kmq (2,02) superiore a quella di Terni (1,48), mentre l’occupazione media annua degli alloggi è significativamente più bassa a Terni (20,74% contro il 22,21% di Perugia).
Questo dato riflette una carenza di infrastrutture ricettive moderne e una scarsa capacità di attrarre prenotazioni effettive.

Infine, l’incidenza del valore aggiunto generato dalle attività di alloggio e ristorazione sull’economia provinciale si rivela al di sotto della media nazionale, con Perugia al 3,93% e Terni al 3,39%.

Questo dato sottolinea il potenziale inespresso del turismo umbro e la necessità di sviluppare strategie mirate a massimizzare il contributo del settore al Prodotto Interno Lordo regionale.
In conclusione, l’Umbria possiede le risorse e le potenzialità per affermarsi come destinazione turistica di eccellenza.
Tuttavia, è necessario un cambio di passo, che comprenda investimenti mirati, programmi di formazione professionale e una promozione efficace del territorio.

Solo attraverso un approccio strategico e coordinato sarà possibile superare le attuali criticità e sfruttare appieno il potenziale del turismo come motore di sviluppo economico e sociale per la regione.
Il futuro dell’Umbria nel turismo dipende dalla capacità di trasformare le opportunità in realtà concrete, garantendo un modello di crescita sostenibile e inclusivo.

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