Nel cuore pulsante di Gerusalemme, Moreno Caporalini, esperto di gestione ambientale e cooperazione internazionale proveniente da Perugia, ha assistito a un evento che ha infranto la quiete notturna: la drammatica scia luminosa di missili che solcavano il cielo sopra la Città Vecchia. L’esperienza, testimoniata da un professionista impegnato in un progetto cruciale per lo sviluppo sostenibile dei territori palestinesi, si è svolta in un contesto di crescente tensione e incertezza.Caporalini, coinvolto in un’iniziativa volta a implementare un sistema di gestione integrata dei rifiuti e a promuovere la tutela dell’ambiente in Cisgiordania, si è trovato a confrontarsi con la cruda realtà di un conflitto in escalation. La notte, segnata da tre allarmi che, fortunatamente, non hanno portato all’attivazione delle sirene d’allarme, ha lasciato in lui un senso di profonda inquietudine, amplificato dalla chiusura della città e dalla restrizione dei movimenti nella regione.”Ci sentiamo relativamente al sicuro,” ha riferito Caporalini, “ma la parola ‘dormire’ assume un significato diverso in questo momento.” La sua testimonianza riflette la preoccupazione diffusa tra la popolazione locale e gli operatori umanitari, che vivono con la costante minaccia di un’escalation del conflitto e la paura che la situazione possa degenerare in una vera e propria guerra.La sua missione, originariamente prevista per una durata specifica, potrebbe subire una modifica, con un possibile rientro anticipato in Italia. Nonostante l’incertezza, Caporalini si impegna a proseguire il lavoro a distanza, coordinando le attività con Nablus, in modo da non interrompere i progetti di cooperazione.L’iniziativa a cui Caporalini partecipa è un progetto di cooperazione tra l’Associazione dei Comuni del Trasimeno e Felcos Umbria, un’organizzazione che promuove lo sviluppo sostenibile, la buona governance e la crescita sociale ed economica dei territori, sia a livello locale che internazionale. Il progetto mira a rafforzare le capacità delle comunità locali nella gestione delle risorse ambientali, promuovendo pratiche innovative per la riduzione, il riciclo e il recupero dei rifiuti, elementi fondamentali per la salvaguardia dell’ecosistema e per il miglioramento della qualità della vita delle popolazioni locali.La presenza di Caporalini e del progetto Felcos Umbria sottolinea l’importanza della cooperazione internazionale come strumento per affrontare le sfide ambientali e sociali che affliggono i territori palestinesi, un impegno ancora più cruciale in un contesto di conflitto e instabilità. Il suo racconto, intriso di preoccupazione ma anche di determinazione, offre uno sguardo privilegiato sulla realtà complessa e fragile di un popolo che lotta per il proprio futuro.
Gerusalemme sotto i missili: testimonianza da un esperto umbro.
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