Province al centro: riaccendere il ruolo e le risorse degli enti locali.

L’assemblea nazionale dell’UPI (Unione Province Italiane), in sessione a Lecce, ha rappresentato un momento cruciale per il ripensamento del ruolo e delle risorse delle province italiane, un tema centrale nel più ampio dibattito sulla riforma degli enti locali e sul futuro del sistema delle autonomie.
Al centro della discussione, durante la prima giornata, l’intervento del Presidente della Provincia di Perugia, Massimiliano Presciutti, ha acceso i riflettori sulla necessità urgente di una revisione delle politiche economiche a livello nazionale ed europeo.

Presciutti ha articolato una denuncia chiara: la scomparsa delle province nelle leggi di bilancio recenti ha creato una situazione insostenibile, privando gli enti di capacità di programmazione a lungo termine e compromettendo la continuità dei servizi essenziali.

La sua argomentazione non si è limitata a un mero appello a risorse finanziarie, ma ha evidenziato come le province, con la loro esperienza e capacità di spesa efficiente, siano in grado di agire da volani per lo sviluppo territoriale, se adeguatamente supportate.
La capacità di programmazione triennale, auspicata dal Presidente, è fondamentale per affrontare le sfide complesse che il territorio presenta, dalla manutenzione delle infrastrutture stradali alla gestione delle scuole, passando per la programmazione urbanistica e la promozione dello sviluppo economico locale.

L’auspicio di una maggiore stabilità e di strumenti certi è stato ripreso e rafforzato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il cui discorso di apertura ha sottolineato l’importanza delle province come “pietre angolari della Repubblica” e ha ammonito contro il rischio di relegarle in una condizione di incertezza.

Questa affermazione presidenziale non è un’eccezione, ma un riconoscimento del ruolo storico e attuale delle province come pilastri del sistema delle autonomie, capaci di intercettare e rispondere alle esigenze specifiche del territorio.
La seconda giornata dell’assemblea, arricchita dalla presenza di figure di spicco come il Ministro Paolo Zangrillo e il Vicepresidente della Commissione Europea Raffaele Fitto, ha proseguito il confronto sulle politiche per le aree interne, un tema di primaria importanza per ridurre i divari territoriali e garantire pari opportunità a tutti i cittadini.
Particolare attenzione è stata dedicata all’innovazione nella pubblica amministrazione, con la presentazione del progetto “ProvinceeComuni”, un’iniziativa volta a promuovere la collaborazione e la condivisione di buone pratiche tra gli enti locali.

Il dibattito si è poi concentrato sulle riforme delle autonomie, un processo complesso e delicato che richiede una profonda riflessione sul ruolo e sulle responsabilità degli enti locali nel futuro della Repubblica Italiana.

L’UPI, in questo contesto, si pone come interlocutore privilegiato per il governo e le istituzioni europee, al fine di garantire che le voci dei territori siano ascoltate e che le province possano ritrovare il ruolo centrale che meritano nel sistema delle autonomie, contribuendo attivamente alla crescita e al benessere del Paese.
La sfida è quella di superare una visione centralizzata e burocratica, promuovendo una governance più partecipata e orientata ai risultati, in grado di rispondere alle esigenze concrete dei cittadini e del territorio.

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