Polemiche in Consiglio Valle: il progetto ‘The Stone’ divide su competenze urbanistiche

Il dibattito in Consiglio della Valle si infiamma riguardo al progetto di costruzione di un imponente condominio a Cervinia, noto come ‘The Stone’. La questione è stata sollevata da un gruppo civico progressista che ha presentato un’interrogazione in aula.Le polemiche non si sono fatte attendere, con Chiara Minelli del Pcp che ha dichiarato: “Siamo sconcertati per il modo in cui questa vicenda è stata gestita dalle istituzioni e invito nuovamente la Regione a fare la propria parte e ad assumersi la responsabilità su questo dossier. Se il progetto andrà avanti, sarà nel completo silenzio della Regione Valle d’Aosta”. Inoltre, ha evidenziato: “L’assessore si tira indietro. Io invece ricordo che il nostro Statuto ha conferito alla Regione l’autorità primaria in materia urbanistica e nella pianificazione dei piani regolatori per le zone di particolare importanza turistica. Forse il Breuil non rientra in questa categoria? La Regione ha il potere statutario di intervenire e pianificare l’uso del territorio in collaborazione con i Comuni, anche per evitare che siano lasciati soli ad affrontare speculazioni da parte di grandi gruppi edilizi. Eppure la Regione non sta acquisendo la documentazione necessaria e la Soprintendenza ha concesso un discutibile via libera a un’opera che aumenterà il disordine urbanistico già presente al Breuil”.In risposta alle critiche, l’assessore Davide Sapinet ha ribadito che “la ripartizione delle competenze tra i vari enti è alla base del sistema di governo della Regione ed è stabilita dalla legge: sottolineo ancora una volta la mancanza di competenza degli uffici regionali incaricati della pianificazione territoriale nel pronunciarsi su procedure per il rilascio dei permessi di costruzione in corso”. Ha aggiunto: “La normativa prevede, infatti, che la Regione possa intervenire sulle decisioni comunali riguardanti l’urbanistica e l’edilizia solo su deliberazioni o altri atti già emessi dai Comuni e suscettibili di annullamento per non conformità alle disposizioni legali. Il caso The Stone non rientra in questa casistica poiché non vi è stato alcun rilascio del permesso di costruire, competenza che spetta al Comune, fatta eccezione per l’autorizzazione paesaggistica già concessa dalla Soprintendenza per i beni culturali”.

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