La crescente e complessa gestione del diabete di tipo 1, una malattia autoimmune che colpisce persone di tutte le età, pone sfide significative per il sistema sanitario regionale. L’Associazione Genitori e Giovani Diabetici (Aggd) della Basilicata, guidata dalla presidente Rosanna Petrocelli, ha espresso con urgenza la necessità di un’organizzazione più strutturata e dedicata all’assistenza di pazienti pediatrici, adolescenti e adulti affetti da questa condizione cronica, lamentando finora un’inadeguata risposta da parte della direzione sanitaria locale.Il diabete di tipo 1 non si limita a una serie di controlli periodici, ma richiede un approccio olistico e continuativo, un vero e proprio punto di riferimento stabile per la persona diabetica e la sua famiglia. Questa assistenza deve essere in grado di rispondere a un ventaglio ampio di esigenze: dalla corretta prescrizione farmacologica, spesso soggetta a personalizzazioni in base all’evoluzione della malattia, a interventi terapeutici specifici, che possono presentarsi in qualsiasi fase della vita del paziente. L’imprevedibilità della progressione della malattia, unita alla frammentazione dell’assistenza a causa di riorganizzazioni del personale – il pensionamento di figure chiave e la conseguente redistribuzione del servizio tra diversi specialisti – sta generando notevole apprensione all’interno dell’associazione.La discontinuità nell’erogazione dei servizi si traduce in disagi concreti per le famiglie, che si sentono abbandonate e costrette a cercare cure al di fuori della regione, con costi aggiuntivi e la perdita di un rapporto di fiducia con i professionisti locali. La mancanza di una continuità assistenziale compromette la possibilità di monitorare attentamente l’andamento della malattia e di prevenire o gestire tempestivamente le complicanze, spesso debilitanti e potenzialmente irreversibili, che possono colpire diversi organi e sistemi.L’Aggd sottolinea la necessità di garantire risposte concrete e tempestive non solo in termini di controllo clinico e screening diagnostico, ma anche per quanto riguarda aspetti cruciali come le certificazioni mediche necessarie per l’accesso a servizi scolastici e lavorativi, la valutazione per il rilascio o il rinnovo della patente di guida e, più in generale, per favorire l’inclusione sociale e la qualità di vita delle persone affette da diabete di tipo 1. È imperativo che l’Azienda Sanitaria locale comprenda la gravità della situazione e implementi rapidamente soluzioni che assicurino un’assistenza di qualità, centrata sul paziente e sostenibile nel tempo, per rispondere efficacemente alle esigenze di un numero crescente di persone che convivono quotidianamente con questa malattia complessa e invalidante. La tutela della salute dei cittadini e la garanzia dei loro diritti fondamentali richiedono un impegno urgente e coordinato da parte di tutte le istituzioni coinvolte.
Diabete di tipo 1: Aggd chiede più assistenza in Basilicata
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