Un’articolata operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Matera e condotta congiuntamente da Polizia e Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, ha portato all’arresto di quattro persone, tre in custodia cautelare e una agli arresti domiciliari, accusate di reati che delineano un sofisticato sistema di sfruttamento migratorio.
L’indagine, nata da una precisa segnalazione dell’Ambasciata italiana al Cairo, svela un’organizzazione criminale capace di manipolare i canali legali per l’ingresso e la permanenza in Italia di cittadini egiziani, con la promessa di opportunità lavorative che si rivelano illusorie.
L’accusa principale ipotizzata nei confronti degli indagati ruota attorno ai reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa aggravata e falsificazione di documenti, reati che, nel loro insieme, configurano un’attività strutturata volta a generare ingenti profitti illeciti.
Il modus operandi dell’organizzazione si basava sull’alterazione e la fabbricazione di documenti amministrativi, presentati come autentici nulla osta per lavoro subordinato stagionale.
Questi documenti, apparentemente conformi ai requisiti legali, venivano poi sottoposti alle autorità consolari, inducendole a rilasciare visti di ingresso.
La gravità della situazione emerge dalla scoperta che tali nulla osta non corrispondevano a quelli realmente emessi dallo Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura di Matera, presentando incongruenze evidenti, come date fittizie (legate al “click day” del 27 marzo 2023) e numerazioni non coerenti con i registri ufficiali.
L’indagine ha rivelato che le vittime, cittadini egiziani, venivano convinte di poter trovare impiego in aziende edili e agricole, spesso società di comodo o entità prive di qualsiasi attività reale.
Una volta giunti in Italia, si scoprivano di fronte a una realtà ben diversa da quella promessa: assunzioni inesistenti, pratiche burocratiche mai avviate e la frustrante constatazione di essere caduti in una trappola.
La segnalazione cruciale che ha dato il via all’inchiesta è pervenuta direttamente dall’Ambasciata d’Italia al Cairo, che aveva rilevato anomalie significative in diversi nulla osta presentati da cittadini stranieri.
Tale segnalazione ha innescato una serie di verifiche approfondite, che hanno coinvolto più di venti cittadini egiziani e hanno portato alla luce la complessità dell’organizzazione criminale.
Attualmente, le indagini si concentrano sulla ricostruzione dei flussi finanziari che alimentano l’organizzazione, sull’identificazione delle presunte vittime e sulla ricerca di eventuali ulteriori complici coinvolti in questo sistema di sfruttamento migratorio.
La Procura della Repubblica di Matera ha sottolineato l’impegno a perseguire attivamente i responsabili e a proteggere i diritti delle persone vittime di queste attività illegali, evidenziando la necessità di un approccio multidisciplinare per contrastare efficacemente un fenomeno complesso e transnazionale.
L’operazione rappresenta un tassello importante nella lotta contro il traffico di migranti e lo sfruttamento del lavoro, sottolineando l’importanza della collaborazione internazionale per garantire la legalità e la tutela dei diritti umani.