Ferrandina, incastonata nel cuore della Valle del Basento, si configura come un gioiello architettonico e storico, un esempio raro e significativo di urbanistica rinascimentale in Italia. Il suo nome evoca la figura di Ferrante d’Aragona, il cui mecenatismo ha plasmato l’identità della città, lasciando un’impronta indelebile che oggi costituisce il fulcro del progetto “Rinascimento lucano”. Lungi dall’essere una semplice vetrina di monumenti, Ferrandina si propone come un percorso immersivo nella cultura, nell’arte e nelle tradizioni di un territorio ricco di storia e di sapori autentici.Il Piano Strategico del Turismo, frutto della collaborazione tra l’amministrazione comunale e la società Tam, non si limita a elencare punti d’interesse, ma mira a costruire un’esperienza di viaggio coerente e coinvolgente. Attraverso una serie di itinerari tematici, il visitatore è guidato alla scoperta di un patrimonio complesso e stratificato, che spazia dalle testimonianze più antiche ai capolavori del XVI e XVII secolo.Il percorso attraverso la città rivela un’eccezionale concentrazione di architetture nobiliari, chiese e palazzi che narrano la storia di una comunità dinamica e prospera. La Chiesa di Santa Maria della Croce, eretta a cavallo del XV secolo, custodisce preziose sculture attribuite a Federico d’Aragona e Isabella del Balzo, testimonianze tangibili del fervore artistico dell’epoca. Il Monastero e la Chiesa di Santa Chiara, con le opere di Andrea Miglionico e Francesco Solimena, offrono uno sguardo profondo sulla pittura barocca lucana. Palazzo D’Amato Cantorio, con la sua collezione di dipinti di Domenico Carella, rappresenta un’importante testimonianza del gusto e della sensibilità dell’aristocrazia locale.L’offerta culturale si arricchisce ulteriormente con i Musei Civico e Archeologico (Mafe) e della Civiltà Contadina, che offrono una panoramica completa della storia e delle tradizioni del territorio. Al di là del perimetro urbano, il Castello di Uggiano, un complesso fortificato di origine bizantina, evoca un passato ancora più remoto, con le sue rovine di torri e edifici che si ergono silenziose a testimonianza di secoli di storia. Abbandonato nel passaggio tra il XV e il XVI secolo, il castello conserva un fascino suggestivo e offre una vista impareggiabile sulla valle.Il Piano Strategico, animato da principi di sostenibilità e innovazione, non si focalizza unicamente sulla valorizzazione del patrimonio materiale, ma promuove anche lo sviluppo di un turismo responsabile, capace di generare benefici economici e sociali duraturi. Un’attenzione particolare è rivolta al miglioramento delle infrastrutture, all’accessibilità e alla promozione integrata del territorio, con l’obiettivo di coinvolgere attivamente la comunità locale e di formare gli operatori del settore. Infine, il Piano Strategico intende celebrare e preservare le tradizioni gastronomiche del territorio, proponendo percorsi enogastronomici alla scoperta dei prodotti tipici, come le pregiate olive maiatiche e i dolci che incarnano il “sospirare” della tradizione culinaria lucana.
Ferrandina: un Rinascimento Lucano tra arte, storia e sapori.
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