La situazione che attanaglia Smart Paper rappresenta una ferita aperta per la Basilicata, un campanello d’allarme che risuona con eco preoccupante nel tessuto economico e sociale del territorio.
Le recenti comunicazioni, che delineano una posizione regionale – auspicata a lungo da queste forze politiche – richiedono un’azione immediata e coordinata, ben oltre le semplici dichiarazioni di intenti.
Il rischio non è semplicemente la perdita di posti di lavoro, ma la progressiva erosione della coesione sociale e del futuro stesso di comunità intere.
La fragilità del sistema lucano, già provato da anni di precarietà e sottosviluppo, non può sopportare ulteriori colpi.
La chiusura di un’azienda come Smart Paper, con le sue ramificazioni e i legami con l’indotto, amplierebbe il divario tra Basilicata e il resto d’Italia, acutizzando disuguaglianze e generando un circolo vizioso di spopolamento e abbandono.
È imperativo superare le divisioni politiche e convergere verso una strategia unitaria, coinvolgendo non solo i consiglieri regionali, i sindacati e gli amministratori locali, ma anche il Governo nazionale.
L’intervento a livello parlamentare è fondamentale per sollecitare misure di sostegno mirate, che vadano oltre le semplici procedure di cassa integrazione.
È necessario stimolare la ricerca di soluzioni concrete, come la riconversione industriale, l’attrazione di nuovi investimenti e la creazione di filiere produttive alternative, capaci di offrire opportunità di lavoro dignitoso e sostenibile per i lavoratori coinvolti.
La questione Smart Paper non è un problema isolato, ma un sintomo di una più ampia crisi strutturale che affligge il Mezzogiorno.
Richiede un cambio di paradigma, un nuovo approccio che metta al centro la persona, la sua dignità e il suo diritto a un futuro migliore.
È tempo di smettere di essere spettatori passivi e di agire con determinazione, responsabilità e lungimiranza, per proteggere il patrimonio umano e materiale della Basilicata e per costruire un futuro di crescita e prosperità per tutti.
La collaborazione tra istituzioni, sindacati, imprese e comunità è l’unica strada per affrontare questa sfida complessa e per trasformare una crisi in un’opportunità di rinascita.







