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mercoledì 5 Novembre 2025

Tiberina-Stellantis: agitazione e richieste di trasparenza a Melfi

La crescente incertezza che grava sul futuro produttivo della Tiberina, fornitore strategico nell’ecosistema industriale di Stellantis a San Nicola di Melfi, ha generato un acceso dibattito e un’escalation delle tensioni, culminate nella proclamazione dello stato di agitazione e nell’attivazione di un presidio permanente di lavoratori.
L’assemblea sindacale, unitariamente rappresentata da FIM, FIOM, UILM e FISIM, ha espresso con forza la necessità di una trasparenza radicale da parte dell’azienda e del Gruppo Stellantis, al fine di dissipare le ambiguità che offuscano le prospettive dello stabilimento.

Il nodo cruciale verte sulla capacità della Tiberina di inserirsi attivamente in un percorso di rigenerazione industriale del sito di Melfi, un’area produttiva di primaria importanza per l’intera filiera automotive nazionale.

I sindacati, con fermezza, rivendicano l’assunzione di responsabilità da parte di Stellantis, che si è impegnata a fornire commesse chiare e ben definite, destinate a garantire non solo la continuità della produzione, ma anche la salvaguardia dell’occupazione e lo sviluppo di competenze specializzate.

L’attuale situazione, caratterizzata da una carenza di commesse e da un’incertezza cronica, rischia di compromettere la competitività dell’azienda e di generare gravi ripercussioni socio-economiche per il territorio.
L’assemblea ha inoltre sollecitato il Governo a onorare gli impegni assunti in materia di politiche industriali a sostegno del settore automotive, riconoscendo il ruolo strategico dell’industria automobilistica per l’economia nazionale.
In questo contesto, è stata richiesta un’urgenza incontro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, coinvolgendo la direzione del Gruppo Tiberina, per affrontare in maniera strutturata le sfide produttive e per definire un piano industriale complessivo e condiviso, che tenga conto delle peculiarità e delle potenzialità di ogni stabilimento italiano.
La richiesta di un tavolo di confronto a livello ministeriale riflette la consapevolezza che la risoluzione delle problematiche della Tiberina e del sito di Melfi richieda un approccio coordinato e un intervento strategico a livello nazionale.
La situazione attuale non può essere considerata isolata, ma si inserisce in un contesto più ampio di trasformazioni profonde che caratterizzano l’industria automobilistica globale, segnata dalla transizione verso la mobilità elettrica, dalla digitalizzazione dei processi produttivi e dalla crescente competizione sui mercati internazionali.
In questo scenario, la capacità di innovazione, la flessibilità operativa e la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti – aziende, sindacati, istituzioni – si rivelano elementi imprescindibili per garantire la resilienza del sistema produttivo italiano e per preservare il suo ruolo di eccellenza nel panorama globale.

La richiesta di trasparenza e di un piano industriale chiaro rappresenta, quindi, un segnale di allarme e al contempo un invito a costruire insieme un futuro sostenibile per l’industria automobilistica italiana.

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