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lunedì 3 Novembre 2025

Basilicata: Appalti Opachi, Accuse Gravi sull’Arpab

Le recenti rivelazioni emerse da un’indagine giornalistica sollevano seri interrogativi sulla trasparenza e la correttezza delle procedure di appalto in Regione Basilicata, trascendendo di gran lunga la mera irregolarità amministrativa.

L’accusa, che coinvolge direttamente l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Basilicata (Arpab), ruota attorno alla presunta creazione di società schermo, all’utilizzo fraudolento di identità altrui e alla falsificazione di firme, elementi potenzialmente indicativi di attività criminali che compromettono l’integrità del sistema regionale.

I consiglieri regionali della coalizione di centrosinistra – Alessia Araneo e Viviana Verri (Movimento 5 Stelle), Piero Marrese, Roberto Cifarelli e Piero Lacorazza (Partito Democratico), Antonio Bochicchio (Alleanza Valore Italia – Partito Socialista Italiano – Bonino-D’Onofrio), Giovanni Vizziello e Angelo Chiorazzo (Basilicata Casa Comune) – esprimono profonda preoccupazione per la gravità delle accuse, che rischiano di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

La vicenda, riportata dal quotidiano online “L’Altravoce”, suggerisce un sistema di elusione delle normative, con possibili ripercussioni non solo finanziarie, ma anche in termini di tutela ambientale e sicurezza pubblica, compiti primari dell’Arpab.

L’assenza di risposte concrete alle richieste di chiarimento pubbliche avanzate precedentemente amplifica il senso di opacità e alimenta sospetti di una volontà di occultamento.

I consiglieri ritengono imprescindibile un’azione immediata da parte della Giunta regionale, che non può limitarsi a valutazioni superficiali.
È necessario disporre di un’indagine interna approfondita, condotta da personale indipendente e con l’ausilio di competenze specialistiche in materia di frode e corruzione.
Inoltre, la richiesta di coinvolgimento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e dell’autorità giudiziaria si configura come un atto doveroso per garantire l’imparzialità e l’efficacia dell’accertamento dei fatti.

La trasparenza non è un optional, ma un diritto fondamentale dei cittadini lucani.
Essa rappresenta il pilastro di un governo legittimo e responsabile.
Il silenzio, in un contesto di accuse così pesanti, non può essere interpretato come una strategia accettabile, ma come un segnale di potenziale coinvolgimento o, quantomeno, di una volontà di evitare la piena luce dei fatti.

La ricostruzione dettagliata delle dinamiche che hanno portato a queste accuse, l’identificazione dei responsabili e la riparazione dei danni subiti dall’interesse pubblico costituiscono un imperativo etico e giuridico.
La credibilità della Regione Basilicata è in gioco, e la risposta a questa sfida richiede un impegno risoluto e una leadership coraggiosa.

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