A Matera, l’esito del voto amministrativo del 2024 ha rivelato un quadro complesso, segnato da una leggera diminuzione dell’affluenza alle urne rispetto all’edizione precedente del 2020. Il dato definitivo, attestatosi al 65,2% degli elettori aventi diritto, evidenzia un calo rispetto al 70,83% registrato cinque anni addietro, un dato che va però contestualizzato con la peculiare modalità di voto su due giorni adottata in quell’occasione.Questa flessione, seppur contenuta, solleva interrogativi significativi. Non si tratta semplicemente di una variazione statistica; essa riflette potenzialmente un cambiamento nel panorama politico locale, un disinteresse crescente verso le dinamiche comunali o, ancora, una percezione di distacco tra i cittadini e le proposte dei candidati.È fondamentale analizzare a fondo le motivazioni di questo calo. L’astensionismo, fenomeno che affligge sempre più spesso il panorama elettorale italiano, potrebbe aver giocato un ruolo determinante. La crescente disillusione nei confronti della politica, alimentata da promesse non mantenute e da una generale sfiducia nelle istituzioni, spinge molti elettori a non partecipare al voto.Inoltre, la modalità di voto su due giorni del 2020, pur potendo aver favorito un’affluenza più ampia, potrebbe aver creato un’aspettativa, successivamente delusa, nel 2024. La memoria di un’esperienza di voto percepita come più accessibile e partecipata potrebbe aver accentuato la sensazione di una diminuzione dell’interesse.Tuttavia, l’analisi non può fermarsi al mero dato numerico. Il voto, in definitiva, è un atto di fiducia, un’espressione di volontà che riflette la relazione tra i cittadini e il proprio territorio. Un’affluenza al voto più bassa può indicare una perdita di connessione, un senso di alienazione che il nuovo sindaco, eletto, dovrà impegnarsi a sanare.Il contesto socio-economico della città, la sua storia complessa e la sua identità unica giocano un ruolo cruciale nell’interpretazione di questi risultati. Matera, città dei Sassi, patrimonio UNESCO e simbolo di rinascita, si trova ad affrontare sfide significative: il rilancio del turismo sostenibile, la creazione di opportunità di lavoro giovanile, il miglioramento dei servizi pubblici.L’elettore materano, consapevole del peso di queste responsabilità, potrebbe aver espresso il suo voto con maggiore discernimento, o, al contrario, aver manifestato la sua frustrazione attraverso l’astensione. La sfida per l’amministrazione eletta sarà quella di riaccendere il dialogo con la cittadinanza, di ascoltare le sue esigenze e di costruire un futuro condiviso, un futuro che tenga conto della storia millenaria della città e delle aspirazioni dei suoi abitanti. Il voto non è solo un momento di scelta, ma un punto di partenza per un nuovo percorso di crescita e sviluppo.
Matera, affluenza al voto in calo: segnali di cambiamento?
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