L’azienda sperimentale di Pantano di Pignola, fulcro storico dell’innovazione agricola in Basilicata, è oggetto di un’indagine parlamentare promossa dal consigliere regionale Alessandro Galella (Fratelli d’Italia), indirizzata alla Presidenza della Giunta, all’Assessorato all’Agricoltura e al Direttore generale del Dipartimento Agricoltura. L’interrogazione solleva interrogativi cruciali sulla tenuta e il futuro di una struttura che, un tempo, ha incarnato l’eccellenza lucana nei settori zootecnico, frutticolo e nella ricerca applicata all’agricoltura.La preoccupazione di Galella deriva da una percepita paralisi operativa, che contrasta con il potenziale ancora inespresso dell’azienda. Sebbene la struttura fisica possa persistere, le attività sperimentali e di ricerca sembrano aver subito un rallentamento significativo, limitando l’utilizzo delle risorse e l’impatto sul territorio. Questa situazione rischia di compromettere la capacità della Basilicata di affrontare le sfide complesse che oggi affliggono il settore primario: cambiamenti climatici, sostenibilità ambientale, sicurezza alimentare, innovazione tecnologica e valorizzazione dei prodotti tipici.L’azienda di Pantano di Pignola non è semplicemente un centro di ricerca agricola; è un patrimonio strategico per l’intera regione. La sua storia è intrisa di contributi significativi allo sviluppo agricolo lucano, con studi pionieristici sulla resistenza delle piante a malattie e parassiti, tecniche di coltivazione innovative per ottimizzare le rese e ridurre l’impatto ambientale, e programmi di miglioramento genetico del bestiame. La sua funzione di disseminatore di conoscenza e di formazione di nuove competenze per gli operatori agricoli è stata cruciale per l’evoluzione del settore.L’interrogazione del consigliere Galella mira a ottenere chiarezza sullo stato attuale dell’azienda, richiedendo un resoconto dettagliato delle attività svolte negli ultimi anni, un’analisi delle cause della stagnazione e una visione chiara della programmazione futura. È imperativo che la Regione e l’Alsia (Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura) definiscano una strategia di rilancio, che preveda investimenti mirati alla riqualificazione delle infrastrutture, all’aggiornamento delle attrezzature e al potenziamento del personale specializzato.La riattivazione di una piena operatività dell’azienda di Pantano di Pignola rappresenta un’opportunità irrinunciabile per rafforzare il comparto agricolo lucano, promuovere l’innovazione, sostenere le imprese agricole e preservare l’identità agroalimentare della regione. Un approccio lungimirante, basato sulla collaborazione tra istituzioni, mondo della ricerca e operatori del settore, è essenziale per trasformare questa sfida in un’occasione di crescita e sviluppo sostenibile. Il futuro dell’agricoltura lucana potrebbe dipendere dalla capacità di restituire a Pantano di Pignola il ruolo di motore dell’innovazione e di esempio di eccellenza nel settore primario.
Pantano di Pignola: Indagine Parlamentare sul Futuro dell’Innovazione Agricola
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