Scossa di terremoto in Liguria: magnitudo 2.3 a Giustenice

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Alle prime luci dell’alba, alle ore 6:47, un evento sismico di magnitudo 2.3 ha interrotto la quiete del Ponente ligure, segnalato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
L’epicentro è stato localizzato a Giustenice, un comune savonese incastonato tra le colline, a una profondità di soli dieci chilometri, una caratteristica che, pur in presenza di magnitudo modesta, ne ha amplificato la percezione.
Fortunatamente, la scossa, benché avvertita in diverse località dell’entroterra e lungo la fascia costiera, non ha causato danni a persone o a strutture.

Questo episodio, apparentemente marginale nel panorama sismico nazionale, si inserisce in un contesto geologico complesso e storicamente significativo.
La Liguria, e in particolare il suo versante occidentale, è una regione intrinsecamente sismica, attraversata da faglie attive, retaggio di una tettonica complessa che la vede posizionata tra la placca africana e quella euroasiatica.
Queste faglie rappresentano zone di debolezza nella crosta terrestre, dove l’accumulo di energia, rilasciata improvvisamente, genera i terremoti.
La localizzazione dell’epicentro, in prossimità di Giustenice, non è casuale.

L’area è inserita in un sistema di faglie trascorrenti, caratterizzate da movimenti laterali piuttosto che verticali, che hanno modellato il paesaggio nel corso dei millenni.

La bassa profondità dell’ipocentro, il punto preciso in cui l’energia sismica si è originata, ha contribuito a rendere la scossa più sentita, poiché l’onda sismica ha dovuto percorrere una distanza minore per raggiungere la superficie.

Ripercorrere la storia sismica di questa zona rivela eventi di portata drammatica.

Basti pensare al devastante terremoto di Diano Marina, in provincia di Imperia, del 23 febbraio 1887.

Un sisma di magnitudo superiore, con epicentro non lontano da Giustenice, provocò la perdita di 644 vite umane e lasciò dietro di sé una scia di distruzione in tutta la Liguria di Ponente.
Quel tragico evento testimonia la vulnerabilità del territorio e la necessità di una costante vigilanza e di interventi di mitigazione del rischio sismico.

L’evento di oggi, pur di intensità minore, serve come monito, ricordando che la Liguria, come molte altre regioni del nostro Paese, è soggetta a rischi naturali che richiedono una gestione consapevole e una continua ricerca di soluzioni innovative per la prevenzione e la protezione delle comunità.
La conoscenza del territorio, la mappatura delle faglie attive e la progettazione di infrastrutture antisismiche rappresentano elementi cruciali per ridurre la vulnerabilità e garantire la sicurezza delle persone.

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