venerdì 19 Dicembre 2025

Alessandria, sequestrati 3 milioni: colpo alla criminalità organizzata

Un’operazione di portata eccezionale ha colpito il tessuto economico-criminale alessandrino, con un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo stimato in circa 3 milioni di euro.
L’azione, condotta congiuntamente dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Torino e dalla Questura di Alessandria, rappresenta un punto di svolta nella lotta alla criminalità organizzata in provincia, segnando un’intensificazione delle misure patrimoniali a carico di figure apicali del sottobosco criminale.
Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Torino – sezione specializzata in misure di prevenzione, su impulso della DIA e del questore alessandrino, mira a colpire il patrimonio, diretto e indiretto, di un noto pregiudicato alessandrino, già condannato in via definitiva per una serie di reati gravissimi, che includono l’associazione a delinquere di stampo mafioso, il riciclaggio di capitali illeciti, l’estorsione ai danni di commercianti e imprenditori, il traffico internazionale di sostanze stupefacenti e la detenzione illegale di armi da fuoco e materiale esplosivo.

L’operazione non si è limitata all’individuazione e al congelamento di semplici asset finanziari.
Il sequestro ha interessato un ventaglio ampio e diversificato di beni, tra cui otto proprietà immobiliari di notevole valore, tre aziende operanti in settori strategici dell’economia locale, ben 58 beni mobili registrati (veicoli di lusso, imbarcazioni, opere d’arte, etc.

), e 21 rapporti finanziari bancari e assicurativi.
Un elemento cruciale delle indagini patrimoniali ha rivelato la sofisticata tecnica utilizzata per occultare la vera titolarità dei beni, attraverso l’interposizione di familiari e prestanome, configurando un sistema di frode e distorsione della giustizia economica.
Ulteriori sviluppi delle indagini hanno portato alla luce connessioni significative tra l’indagato principale e ambienti della ‘ndrangheta, operanti sia in Piemonte che in Calabria, rivelando una rete di relazioni consolidate e attività congiunte finalizzate al reinvestimento di capitali illeciti e all’espansione dell’influenza criminale.

L’irrobustimento di questa connessione rafforza l’ipotesi di un’organizzazione radicata e ramificata, capace di operare su diversi territori e settori economici.

Le perquisizioni e i controlli, estesi a quattro province – Alessandria, Torino, Savona e Bolzano – hanno inoltre fatto emergere irregolarità riguardanti la gestione di veicoli aziendali.

La scoperta di parti meccaniche provenienti da furti ha innescato ulteriori indagini per ricettazione, riciclaggio e truffa assicurativa, coinvolgendo direttamente il pregiudicato e uno dei suoi figli.

Il provvedimento di sequestro rappresenta una fase preliminare.

L’esito del giudizio davanti al Tribunale di Torino determinerà la possibile confisca definitiva dei beni, una misura più incisiva volta a privare definitivamente il soggetto di ogni ricchezza illecita.
Contestualmente, si valuterà l’opportunità di applicare la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, un regime restrittivo volto a monitorare da vicino gli spostamenti e le attività dell’indagato, prevenendo ulteriori tentativi di infiltrazione criminale.
L’operazione testimonia un impegno crescente delle autorità giudiziarie e delle forze dell’ordine nel contrasto alla criminalità organizzata, con particolare attenzione alla sottrazione dei patrimoni illeciti e alla tutela dell’economia legale.

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