Alba, scrigno delle Langhe, si appresta a incarnare un nuovo paradigma culturale: l’assegnazione del titolo di Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea per il 2027 rappresenta non una celebrazione isolata, ma l’apice di un progetto ambizioso che intende riplasmare il ruolo dell’arte nel tessuto sociale ed economico del territorio.
Il sindaco Alberto Gatto, visibilmente emozionato, sottolinea come questo riconoscimento, frutto di un’imponente opera di squadra guidata da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Nicolas Ballario, sia espressione di un’adesione corale, che ha coinvolto Comuni, enti, fondazioni, artisti e professionisti in un processo di visione condivisa.
L’obiettivo primario, ben oltre l’organizzazione di una Biennale delle Langhe, si configura come un investimento strategico per l’intera regione, un’offerta culturale che si affianchi e valorizzi le consolidate eccellenze industriali, enogastronomiche e il prestigioso riconoscimento UNESCO per i paesaggi.
Non si tratta semplicemente di arricchire l’offerta turistica, ma di promuovere un dialogo profondo tra arte, territorio e comunità, generando un impatto economico duraturo e un rafforzamento dell’identità culturale.
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, figura chiave del progetto, definisce l’arte contemporanea come un “seme”, portatore di un potenziale trasformativo in grado di generare “comunità, senso e visione”.
Il progetto “Le fabbriche del vento” si propone, in questo contesto, come un laboratorio aperto, un luogo di sperimentazione e di contaminazione tra diverse discipline, dove l’arte non è relegata a un ruolo marginale, ma si configura come motore di sviluppo sociale ed economico.
Nicolas Ballario, curatore del dossier, pone l’accento sull’ambizione di delineare un “nuovo modello” per il sistema dell’arte contemporanea, un modello che superi le tradizionali dinamiche di mercato e si apra a collaborazioni inedite tra il settore artistico, le industrie locali e le istituzioni culturali.
Questo approccio, lungimirante e inclusivo, mira a creare un ecosistema culturale resiliente, capace di generare opportunità per artisti emergenti e di attrarre investimenti nel territorio.
L’assegnazione del titolo, quindi, non costituisce un punto d’arrivo, ma un punto di partenza.
La sfida è ora quella di tradurre in pratica le indicazioni contenute nel dossier, implementando un piano d’azione dettagliato e coinvolgendo attivamente la comunità locale in un processo di co-creazione culturale.
L’obiettivo ultimo è quello di lasciare un’eredità tangibile, un modello di sviluppo sostenibile che possa ispirare altre comunità e contribuire a rafforzare il ruolo dell’arte come motore di progresso sociale e culturale.
Il futuro delle Langhe, ora, si tinge dei colori vivaci e stimolanti dell’arte contemporanea.







