Roma è in stato di shock a seguito di una scoperta macabra avvenuta all’interno di Villa Pamphili, un’area verde che contrasta violentemente con l’orrore rivelatosi. La tragica scoperta, quella di una donna e di una bambina di soli sei mesi, ha immediatamente scatenato un’indagine complessa e delicata, affidata alla Procura della Repubblica. L’inchiesta, formalmente avviata con l’apertura di un fascicolo per duplice omicidio aggravato, si propone di ricostruire con precisione la sequenza degli eventi che hanno portato alla morte delle due vittime e di identificare il responsabile, o i responsabili, di questo atto efferato.Il primo passo cruciale in questa indagine è rappresentato dalle autopsie, programmate per martedì. I medici legali, incaricati dalla Procura, avranno il compito di determinare le cause del decesso, un’operazione che si preannuncia complessa vista la condizione dei corpi. In particolare, si è notato che il corpo della donna presentava segni avanzati di decomposizione, suggerendo un lasso di tempo significativo intercorso tra la morte e la scoperta. Al contrario, il corpo della bambina, purtroppo, risultava in condizioni migliori, anche se l’impatto emotivo della sua giovane età rende la scena particolarmente straziante.Parallelamente all’autopsia, verranno effettuati prelievi di materiale genetico (DNA) su entrambi i corpi. Questa operazione, tecnicamente indispensabile, ha duplice scopo: confermare, con certezza assoluta, le identità delle vittime e fornire elementi cruciali per le indagini, nel caso in cui il DNA possa essere confrontato con quello di possibili sospettati. L’identificazione delle vittime è prioritaria, per consentire ai familiari di ricevere la tragica notizia e avviare le pratiche di rito.Le indagini, coordinate dal procuratore Antonio Verdi, si concentreranno anche sulla determinazione precisa della data del decesso. Questa informazione, apparentemente tecnica, è fondamentale per ricostruire gli ultimi giorni delle vittime e identificare eventuali persone che potrebbero aver avuto contatti con loro. La mancanza di segni evidenti di violenza sul corpo della donna, rilevati da un primo esame superficiale, non esclude a priori un omicidio premeditato o comunque violento. L’autopsia permetterà di escludere o confermare questa ipotesi, analizzando nel dettaglio le lesioni interne e le condizioni anatomiche dei tessuti.L’indagine, che coinvolge diverse unità della polizia, si avvarà anche di perizie balistiche, analisi di impronte digitali e, potenzialmente, di indagini tecniche sui telefoni cellulari e sui computer delle vittime. La Procura, consapevole della delicatezza e della complessità del caso, ha attivato tutti i canali investigativi disponibili per fare luce su questa tragedia e assicurare alla giustizia il responsabile. La comunità romana attende con apprensione gli sviluppi delle indagini, sperando in una rapida soluzione e in un atto di giustizia per le due vittime.
Roma, Villa Pamphili: scoperta macabra di donna e bambina. Indagini aperte.
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