Novità al Pronto Soccorso per cercare di migliorare le prestazioni ai pazienti: entro un anno arriveranno i codici arancione ed azzurro. I codici di priorità del Pronto Soccorso diventeranno cinque e saranno evidenziali oltre che da un numero anche da un colore rosso, arancione, azzurro, verde o bianco. Cambiano le regoleQuesto quanto approvato dalla Giunta regionale nella seduta del 24 gennaio in recepimento dell’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sui documenti Linee di indirizzo nazionali sul triage ospedaliero, Linee di indirizzo nazionali sull’osservazione breve intensiva e Linee di indirizzo nazionali per lo sviluppo del piano di gestione del sovraffollamento in Pronto Soccorso.
L’Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Mauro Baccega, spiega: “I documenti approvati contengono novità di particolare rilievo come, ad esempio, la suddivisione del “arrivo” in Pronto Soccorso in 5 codici di priorità, la possibilità di autorizzare l’infermiere che accoglie i pazienti secondo un’ordine di importanza (triage) alla somministrazione di alcuni farmaci, all’esecuzione di prelievi ematici e all’inizio di trattamenti, qualora queste attività siano previste da protocolli interni”. Saranno anche individuati, evidenzia Baccega, dei limiti temporali delle prestazioni.
Le Regioni erano tenute a recepire le linee di indirizzo entro il 31 gennaio 2020, mentre l’Azienda USL Valle d’Aosta avrà a sua disposizione ancora un anno di tempo per riorganizzare l’attività di ricezione dei pazienti in Pronto Soccorso secondo i 5 nuovi codici di priorità. In particolare, tali codici prevedono l’affiancamento di codici numerici ai codici colore (1-2-3-4-5/rosso-arancione-azzurro-verde-bianco).
“I documenti recepiti dalla Giunta – sottolinea ancora l’Assessore Baccega – rappresentano degli importanti indirizzi all’Azienda USL per garantire risposte sempre più efficaci e performanti agli utenti nell’ambito dei servizi di emergenza-urgenza. Si tratta di un percorso riorganizzativo, già intrapreso dall’Azienda USL, volto non solo a migliorare la presa in carico del paziente e l’inizio del trattamento urgente, ma anche a implementare un’azione integrata con la rete dei servizi territoriali e sociali presenti a livello locale.Tutto ciò – conclude Baccega – al fine di garantire continuità assistenziale e prestazioni appropriate”.