“Smantellata rete criminale di traffico di esseri umani a Ivrea: condannato capo e complici”

01 febbraio 2025 – 10:45

Un’organizzazione criminale dedita al traffico di esseri umani è stata smantellata a Ivrea, svelando un intricato intreccio di illegalità e sfruttamento. Cinque cittadini pakistani sono stati arrestati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e organizzazione di viaggi illegali, gettando luce su una rete criminale che operava nell’ombra. Nasir Shah, il capo spregiudicato di questa losca attività, è stato condannato a 3 anni e 7 mesi di reclusione, mettendo fine alla sua impunità.Il traffico di esseri umani coinvolgeva ben 25 individui provenienti da Pakistan, Bangladesh e India, costretti a vivere in condizioni disumane all’interno di una casa a Torre Canavese. Il capo dell’organizzazione, Nasir Shah, 40 anni e residente a Castellamonte, ha orchestrato questa macabra operazione con spietata determinazione. La giudice Lucrezia Natta ha emesso la sentenza che ha finalmente portato alla luce le malefatte di questo individuo senza scrupoli.L’indagine che ha portato allo smantellamento dell’organizzazione criminale è iniziata il 7 ottobre 2023 con un blitz delle forze dell’ordine presso un’abitazione a Torre Canavese. Lì sono stati trovati i migranti stipati in una stanza angusta e insalubre, vittime del cinismo e della crudeltà dei responsabili. I cinque cittadini pakistani coinvolti – Nasir Shah, Muhammad Adeel, Muhammad Niamat Riaz, Manak Alxass e Pawandeep Singh – sono stati fermati e accusati dei loro loschi affari.Le accuse mosse ai danni degli indagati includono il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso l’offerta di ospitalità temporanea ai migranti e l’organizzazione dei trasporti verso Francia, Spagna e Germania. Il prezzo pagato per questo viaggio verso l’incognita era di circa 500 euro a persona, un costo esiguo rispetto al dramma umano che si celava dietro ogni singolo individuo trasportato.Nasir Shah emerge come figura centrale nella gestione logistica dell’organizzazione criminale: la sua abitazione a Pont Canavese fungiva da base operativa per accogliere temporaneamente i migranti prima del loro trasferimento verso destini ignoti. La sua condanna segna una svolta nella lotta contro il traffico illegale di esseri umani, ma resta ancora molto lavoro da fare per proteggere coloro che cadono vittime di queste reti criminali senza scrupoli.

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