Un’ombra torva si è abbattuta su Alba, in provincia di Cuneo, portando alla luce una vicenda agghiacciante di abuso e sfruttamento lavorativo che ha scosso la comunità.
 La denuncia di una badante, una donna vulnerabile e costretta a un silenzio forzato per la necessità di un impiego, ha permesso di condannare Joseph Borgogno, un uomo di 44 anni con un pregresso penale specifico, per una serie di violenze sessuali protrattesi nel tempo.
 Il caso non si limita a costituire una tragedia personale per la vittima, ma rivela una dinamica di potere e di sfruttamento che si annida spesso in contesti di precarietà lavorativa.
 La dipendenza economica, la paura di perdere l’unico sostegno finanziario e la mancanza di alternative hanno costretto la donna a sopportare un tormento inaudito, impedendole di reagire e di denunciare le angherie subite.
L’avvocata Silvia Calzolaro, legale della parte civile, ha espresso profondo sgomento per la gravità dei fatti e per il contesto degradante in cui si sono perpetrati gli abusi.
 La sua testimonianza sottolinea la difficoltà etica di affrontare un processo che implica la ricostruzione di sofferenze così profonde e la rivelazione di una vulnerabilità così estrema.
 L’esperienza ha lasciato un segno indelebile, evidenziando la necessità di proteggere le persone più fragili, in particolare le lavoratrici domestiche, spesso esposte a situazioni di sfruttamento e di abuso.
La vicenda solleva interrogativi urgenti sulla necessità di rafforzare i controlli nel settore dell’assistenza domiciliare, promuovendo contratti di lavoro dignitosi, garantendo la formazione specifica per gli operatori e implementando meccanismi di segnalazione e di tutela per le vittime.
Non è sufficiente la condanna penale: occorre creare una rete di protezione sociale ed economica che permetta alle persone di sottrarsi a situazioni di dipendenza e di abuso, restituendo loro la libertà di autodeterminazione e la possibilità di vivere una vita libera da paura e violenza.
La storia di questa donna è un campanello d’allarme, un invito a riflettere sulla responsabilità collettiva di costruire una società più giusta e più sicura, dove ogni individuo possa sentirsi protetto e valorizzato.



 
                                    


