Un’articolata rete criminale, tessuta attorno a legami familiari e comunali, ha destabilizzato la sicurezza di un’ampia area del Piemonte, abbracciando le valli cuneesi di Cuneo, Saluzzo, Alba, Fossano e Dronero. Dodici individui – otto uomini e quattro donne – sono stati raggiunti da indagini che hanno smascherato un’associazione a delinquere dedita a furti in abitazione, aggravati da una pianificazione meticolosa e dall’impiego di tecniche sofisticate.L’origine del sodalizio affonda le radici nelle comunità sinti stanziali, in particolare nelle zone di Magliano Alpi, Trinità e Sant’Albano Stura, dove la stretta coesione sociale ha offerto un terreno fertile per l’organizzazione e la protezione delle attività illecite. L’operazione “Me òm”, condotta dalla squadra mobile di Cuneo sotto la direzione della Procura di Asti, ha rappresentato un punto di svolta in un’indagine iniziata a dicembre 2023 e protrattasi fino ai mesi successivi.L’attività criminale, consumatasi tra la fine del 2023 e il maggio 2024, si è manifestata attraverso una serie di furti, caratterizzati da una complessità operativa che ne ha ostacolato l’individuazione. Gli indagati non si sono limitati a sottoporre a rischio la sicurezza delle abitazioni, ma hanno sviluppato un sistema di supporto logistico che comprendeva la manipolazione di targhe automobilistiche, la creazione di false intestazioni per veicoli e l’individuazione di rifugi sicuri per la refurtiva, comprendente oggetti di valore, orologi di lusso, somme di denaro contante e argenteria antica. Questa capacità di pianificare e organizzare le operazioni, unitamente alla capacità di nascondere il bottino, testimonia la sofisticatezza dell’organizzazione criminale.Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Asti ha disposto, a carico di nove degli indagati, misure cautelari significative. Cinque individui sono stati colpiti dalla detenzione in carcere, mentre altri quattro sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Queste misure rappresentano un intervento tempestivo per prevenire ulteriori attività criminali e assicurare alla giustizia i responsabili.L’operazione ha richiesto un ingente dispendio di risorse umane e operative, mobilitando ben 60 agenti, supportati da unità cinofile specializzate e da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine, delle Unità Operative di Polizia di Torino e delle squadre mobili di Alessandria, Asti e Torino. La conferenza stampa prevista nella Questura fornirà i dettagli completi dell’indagine, delineando le modalità operative del gruppo e i risultati ottenuti. L’evento mira a informare la cittadinanza e a sottolineare l’impegno costante delle forze dell’ordine nella lotta contro la criminalità organizzata, con particolare attenzione alla tutela della sicurezza delle comunità locali.
Criminalità in Piemonte: Smascherata Rete Familiare e Comunale
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