Un’inedita e affascinante finestra sulla Resistenza italiana si apre attraverso una mostra itinerante promossa dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte e dal Polo del ‘900, in collaborazione con Anpi Alessandria e Torino, il Centro italiano di filatelia della Resistenza e Storia contemporanea.
L’esposizione, curata dal bibliotecario dell’Anpi Francesco Marzi, esplora un capitolo singolare e poco noto della filatelia italiana: l’emissione clandestina di francobolli da parte dei sette Comuni della Valle Bormida tra il 1944 e il 1945, in opposizione alle emissioni ufficiali della Repubblica Sociale Italiana.
Questi francobolli, autentici simboli di resilienza e ingegno, furono prodotti in maniera rudimentale all’interno di una tipografia di Castelnuovo Bormida.
L’immagine iconica della Vittoria Alata, ispirata alla scultura di Benvenuto Cellini, testimonia l’aspirazione alla libertà e alla rinascita dopo gli anni bui dell’occupazione.
Il gesto, lungi dall’essere un mero atto di contraffazione, si configura come un’affermazione di identità e di volontà di comunicare al di fuori dei canali imposti dal regime fascista.
L’importanza storica di questa iniziativa è sottolineata dal decreto emanato il 26 aprile 1945 dal Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) di Castelnuovo Bormida, che dichiarava decaditi i francobolli RSI e riconosceva l’ufficialità di quelli emessi dai Patrioti della Valle Bormida.
Questo atto, apparentemente marginale, segna un punto di svolta nella riconquista della sovranità comunicativa e nell’affermazione di un’identità locale profondamente radicata nel territorio.
La mostra, che prenderà il via venerdì 7 novembre a Rivalta Bormida e successivamente interesserà Castellazzo Bormida, Castelspina, Sezzadio, Castelnuovo Bormida, Strevi e Cassine, offre un’occasione unica per riscoprire una Resistenza diversa da quella narrata dai libri di storia più tradizionali: una Resistenza civile, basata sull’intelligenza, l’ingegno e la volontà di ricostruire una comunità libera e democratica.
Come ha evidenziato il presidente provinciale Anpi Alessandria, Roberto Rossi, l’iniziativa permette di valorizzare le “piccole storie” che compongono la grande Storia d’Italia.
Questi francobolli non rappresentano solo un oggetto da collezione, ma incarnano un atto di coraggio disarmato, un’espressione tangibile della volontà popolare di riappropriarsi del proprio destino.
Il Presidente provinciale Anpi Torino, Nino Boeti, ha giustamente affermato che questi episodi di coraggio civile, presenti in molte terre piemontesi, non devono essere dimenticati.
Come sottolineato dal presidente del Centro italiano di filatelia della Resistenza e Storia contemporanea, Ignazio Lavagna, i francobolli dei patrioti della Valle Bormida costituiscono un caso eccezionale, un vero e proprio simbolo di rinascita civile e di comunicazione libera, un’eredità preziosa da custodire e tramandare alle future generazioni.
L’iniziativa testimonia come la resistenza, anche nelle sue manifestazioni più apparentemente secondarie, possa lasciare un segno profondo e duraturo nella storia di un popolo.







