Torino, Novembre 2025: Inflazione al 0,8%, famiglie a rischio

A novembre 2025, l’analisi dei prezzi condotta dall’Ufficio Statistica del Comune di Torino rivela un quadro inflazionistico in moderata evoluzione.
L’Indice dei Prezzi al Consumo per l’intera collettività (NIC), con base anno 2015 pari a 100, si attesta a 121,3, indicando un incremento dello 0,5% rispetto al mese di ottobre e un tasso tendenziale, rispetto a novembre 2024, del +0,8%.
Questi dati suggeriscono una persistenza, seppur contenuta, della pressione inflazionistica, diversamente caratterizzata a seconda delle tipologie di beni e servizi considerati.

Un’analisi più approfondita evidenzia come i prodotti a elevata frequenza di acquisto, ovvero quelli che incidono maggiormente nel budget familiare per la loro ricorrenza, abbiano mostrato una crescita dei prezzi dello 0,3% su base mensile e un incremento più marcato del 1,9% su base annua.
Questa dinamica suggerisce un potenziale impatto sulla capacità di acquisto delle famiglie, soprattutto quelle a basso reddito, che destineranno una porzione significativa del loro reddito a questi beni primari.

Al contrario, i prodotti a media frequenza di acquisto hanno registrato una variazione più contenuta, dello 0,8% rispetto al mese precedente, mentre su base tendenziale si è osservato un aumento marginale dello 0,4%.

Questa discrepanza potrebbe riflettere la diversa elasticità della domanda per queste tipologie di prodotti, o l’effetto di politiche di prezzo più mirate da parte dei produttori.

I beni, nel loro complesso, hanno subito un aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente, mantenendo però invariato il loro valore rispetto a novembre 2024.

La componente alimentare ha contribuito a questo aumento con uno 0,2% su base mensile e un più rilevante +1,5% su base annua, segnalando una pressione sui costi di produzione e distribuzione.

I prodotti energetici, invece, hanno mostrato un aumento mensile dello 0,1%, ma hanno subito una diminuzione significativa del 3,2% su base annuale, probabilmente riflettendo l’andamento dei mercati internazionali.

I tabacchi, anch’essi soggetti a tassazione, hanno registrato un incremento del 3,2% su base annua.
I servizi, invece, hanno mostrato una maggiore dinamicità, con un aumento dello 0,8% su base congiunturale e un più significativo +2,1% su base tendenziale.

In particolare, i servizi relativi all’abitazione hanno visto un incremento del 2,3% su base annua, mentre quelli relativi alle comunicazioni hanno subito una diminuzione dello 0,6% su base annua, indicando una crescente competizione nel settore delle telecomunicazioni.
I servizi legati al tempo libero, alla cultura e alla cura della persona hanno registrato un aumento più accentuato, suggerendo una maggiore propensione alla spesa in queste aree.
I servizi per i trasporti, al contrario, hanno subito una diminuzione mensile, mentre quelli vari hanno registrato un aumento contenuto.

Infine, l’inflazione di fondo, al netto della volatilità dei prezzi dei prodotti energetici e degli alimentari freschi, ha segnato un +0,4% rispetto al mese precedente e un +1,3% su base annua.
Questo indicatore, considerato più indicativo delle tendenze di fondo dell’inflazione, suggerisce una pressione inflazionistica persistente, anche se attenuata dall’esclusione delle componenti più volatili.

L’analisi complessiva dei dati riflette un quadro di inflazione moderata, con dinamiche differenziate a seconda dei settori e che richiede un monitoraggio costante per valutarne l’evoluzione futura.

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