L’indagine annuale “Valutazione della Qualità della Vita in Italia” condotta da ItaliaOggi e Ital Communications, con il contributo scientifico dell’Università Sapienza di Roma, ha collocato la provincia di Torino al ventiseiesimo posto su 107 aree geografiche esaminate nel 2025.
Questo risultato rappresenta un arretramento di tre posizioni rispetto alla classifica del 2024, pur mantenendo la provincia in una fascia di valutazione complessiva definita “buona”.
Un dato significativo è l’ottava posizione per la performance ambientale, frutto di un progresso di quattro gradini rispetto all’anno precedente, a testimonianza di politiche e investimenti che hanno impattato positivamente sulla sostenibilità del territorio.
Un’analisi più approfondita rivela dinamiche contrastanti.
Il settore dell’istruzione e della formazione ha registrato un notevole miglioramento, salendo dal 33° al 21° posto, suggerendo un potenziamento delle opportunità formative e una maggiore attenzione allo sviluppo del capitale umano.
Parallelamente, la provincia ha subito un rallentamento in termini di reddito e ricchezza, posizionandosi al 25° posto contro l’11° del 2024, un dato che merita un’attenta analisi per comprendere le cause di questa inversione di tendenza, che potrebbe riflettere cambiamenti nel tessuto produttivo o nella distribuzione del reddito.
Il turismo, con una posizione stabile al 40°, indica un settore che, pur performante, necessita di nuove strategie per incrementare la competitività.
Un segnale positivo giunge dal fronte degli affari e del lavoro, dove la provincia si è migliorata, raggiungendo il 44° posto dal 53° dell’anno precedente, suggerendo un clima più favorevole all’imprenditorialità e all’occupazione.
Tuttavia, la provincia del Torinese deve confrontarsi con alcune criticità.
Il sistema sanitario, posizionato al 51°, ha subito un peggioramento rispetto al 43° posto del 2024, evidenziando potenziali debolezze nell’offerta di servizi sanitari.
Simile è la situazione per la dimensione demografica, con un posizionamento al 53° posto, in calo rispetto al 49° dell’anno precedente, che potrebbe riflettere dinamiche migratorie o cambiamenti nella struttura della popolazione.
Un fattore di allarme è rappresentato dalla sicurezza sociale, con un preoccupante 67° posto, in marcato peggioramento rispetto al 31° del 2024.
Ancora più grave è la situazione relativa ai reati e alla sicurezza, che colloca la provincia al 98° posto, seppur con un lieve, ma insufficiente, miglioramento rispetto al 99° del 2024.
Questo dato impone un’azione immediata e coordinata per rafforzare le misure di prevenzione e contrasto alla criminalità.
A livello regionale, le province di Cuneo, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Vercelli, Asti e Alessandria mostrano performance differenti.
Cuneo perde terreno, scendendo al 41° posto, mentre Novara subisce un calo significativo, raggiungendo il 54° posto.
Le province del Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Vercelli, Asti e Alessandria si attestano in posizioni più basse, con una qualità della vita giudicata “discreta”, evidenziando un quadro complessivo che richiede un’analisi comparativa e l’individuazione di buone pratiche replicabili per migliorare la vivibilità dell’intero territorio piemontese.
La ricerca di soluzioni condivise e l’implementazione di politiche mirate rappresentano la chiave per affrontare le sfide e garantire un futuro più prospero per la regione.








