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venerdì 14 Novembre 2025

Davide Casaleggio: infanzia, padre e futuro tra IA e valori.

Davide Casaleggio, figura complessa e portatrice di un’eredità intellettuale significativa, ha recentemente offerto un affascinante spaccato della sua vita e delle sue prospettive, in un incontro ospitato dalla Società Canottieri Sirio.

L’evento, ben più di una semplice chiacchierata, si è rivelato un percorso introspettivo che ha attraversato la sua infanzia, il rapporto con il padre Gianroberto, l’esperienza del Movimento 5 Stelle e, soprattutto, le potenzialità transformative dell’intelligenza artificiale.
Il racconto dell’infanzia di Casaleggio offre uno scorcio di un’esistenza segnata da un trasloco inusuale, dall’abituale trasloco da Milano al Canavese, un trasferimento avvenuto a bordo di una corriera carica di mobili, un’immagine evocativa che sottolinea la precarietà e la mobilità tipiche delle vite innovative.

Questa esperienza giovanile, immerso in un ambiente dove il padre lavorava per Olivetti, ha contribuito a plasmare il suo sguardo critico e la sua predisposizione a osservare le dinamiche sociali e tecnologiche in costante evoluzione.

La precoce passione per gli scacchi, culminata in un piazzamento tra i primi cinque under 16 a livello nazionale a soli dodici anni, rivela un’acuta capacità analitica e strategica, qualità che lo accompagneranno nel percorso professionale e intellettuale.

Il legame con il padre, Gianroberto Casaleggio, figura chiave nella nascita e nello sviluppo del Movimento 5 Stelle, emerge come un pilastro fondamentale della sua identità.
La sua scomparsa prematura ha lasciato un vuoto incolmabile, ma il suo insegnamento si rivela un “lassito etico” più che politico, un insieme di valori e principi che guidano le sue scelte e il suo impegno.

Davide ha espresso un sentimento complesso nei confronti del Movimento 5 Stelle, riconoscendone l’importanza come “laboratorio democratico” ma evidenziando una distanza crescente, focalizzata sulla dimensione civica e partecipativa piuttosto che sull’aspetto partitico.

La citazione di Rousseau, che sottolinea l’importanza degli strumenti per l’empowerment e non per il controllo, riflette un pensiero autonomo e una critica velata all’eccessiva istituzionalizzazione e alla perdita di ideali originari.
Il cuore dell’incontro si è concentrato sull’intelligenza artificiale, un campo in cui Casaleggio ha investito anni di studio, ricerca e divulgazione.
Piuttosto che presentare l’IA come una semplice tecnologia, ne ha esplorato le implicazioni etiche, sociali ed esistenziali.

Casaleggio ha evidenziato come l’IA possa diventare uno strumento potente per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, la povertà e le disuguaglianze sociali, ma ha anche sollevato interrogativi cruciali sulla necessità di regolamentazione, trasparenza e accountability per evitare derive distopiche e garantire che i benefici siano equamente distribuiti.
Ha auspicato un approccio olistico che integri l’innovazione tecnologica con la consapevolezza dei suoi potenziali rischi e con un’attenzione costante al benessere dell’umanità.
La sua visione trascende la semplice enfasi sull’efficienza e la produttività, proponendo un futuro in cui l’IA sia al servizio dell’uomo, promuovendo la creatività, l’apprendimento continuo e una maggiore comprensione di noi stessi e del mondo che ci circonda.

L’intelligenza artificiale, per Casaleggio, non è solo una questione tecnica, ma un vero e proprio imperativo etico e culturale.

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