L’eco della sofferenza palestinese risuona ora tra le aule dell’Istituto Comprensivo Paolo e Rita Borsellino di Valenza, Alessandria.
Un segnale sonoro potente, intessuto di melodie e impegno civile, si leva in segno di solidarietà verso i bambini di Gaza.
Non si tratta di una semplice iniziativa di beneficenza, ma di una dichiarazione di principio, un atto di responsabilità etica che coinvolge l’intera comunità scolastica.
I docenti di strumento, con la loro arte, trasformano lo spazio scolastico in un palcoscenico di protesta pacifica, offrendo concerti improvvisati sulle scale, nell’atrio e, se il meteo lo consente, nel cortile.
Questa performance musicale si protrarrà finché il conflitto in Palestina non avrà trovato una risoluzione, un silenzio che oggi è tragicamente interrotto.
Il dirigente scolastico, Maurizio Primo Carandini, spiega con chiarezza il significato profondo di questo gesto: “Non possiamo, non dobbiamo, rimanere indifferenti di fronte a un dramma umanitario di tale portata.
Il genocidio in Palestina è una ferita aperta sulla coscienza dell’umanità e noi, come istituzione educativa, sentiamo il dovere morale di alzarci contro la violenza e l’ingiustizia.
“L’azione del Borsellino va oltre la semplice espressione di cordoglio.
Rappresenta un monito, un appello alla consapevolezza e alla responsabilità globale.
La scuola, da sempre luogo di formazione e di trasmissione di valori, si erge a baluardo contro l’indifferenza, ricordando a tutti che il silenzio può essere complice di atrocità.
Questa iniziativa, che coinvolge attivamente gli studenti e le loro famiglie, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica, a promuovere il dialogo e la comprensione reciproca, e a sollecitare interventi concreti per la protezione dei civili e per la ricerca di una soluzione pacifica.
La musica, in questo contesto, diventa un linguaggio universale, capace di superare le barriere linguistiche e culturali, un ponte tra Valenza e Gaza, un grido di speranza in un futuro di pace.
L’istituto Borsellino, con la sua azione, testimonia che anche un piccolo gesto, un atto di coraggio, può fare la differenza, contribuendo a costruire un mondo più giusto e più umano.






