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trento cronaca

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Debito, Dolo e Responsabilità: Indagine sulla Gestione Militare

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Trento, Caritas: Cresce l’emergenza, 7.000 persone assistite.

Nel corso del 2024, la rete dei 39 Centri di Ascolto dell’Arcidiocesi di Trento ha esteso il proprio sostegno a 2.476 nuclei familiari, un incremento significativo rispetto all’anno precedente che riflette una crescente complessità e frammentazione delle situazioni di vulnerabilità nel territorio diocesano.
Considerando una dimensione media familiare di quasi tre componenti, l’impegno della Caritas ha impattato positivamente sulla vita di oltre 7.000 individui, un dato che sottende una realtà sociale spesso invisibile.
Particolarmente rilevante è il numero di 1.020 famiglie che, per la prima volta, hanno richiesto l’assistenza dei Centri di Ascolto, evidenziando un’ampliamento del bisogno che supera le tradizionali forme di rete di supporto informale.
Il “Rapporto Sociale della Chiesa Trentina”, intitolato “Trame di Speranza”, documenta un investimento economico considerevole, con 697.000 euro destinati direttamente come aiuti economici tramite i Centri di Ascolto, a cui si aggiungono 140.000 euro erogati dal fondo InFondo Speranza, destinati a coprire spese primarie quali alloggio, utenze, alimentazione e cure mediche.

Nonostante l’esistenza di strumenti di welfare pubblico, come l’Assegno di Inclusione e la quota A dell’Assegno Unico provinciale, il rapporto evidenzia una lacuna preoccupante: una porzione significativa di persone in difficoltà economica continua a rimanere esclusa da qualsiasi forma di sostegno, denunciando l’inadeguatezza delle misure esistenti o le barriere che impediscono l’accesso a tali risorse.

Gli empori solidali, punti di riferimento strategici in aree come Trento Nord, Pergine e Valle dei Laghi, hanno fornito un supporto cruciale a 1.325 nuclei familiari, coinvolgendo un totale di 3.658 persone, distribuendo beni di prima necessità e promuovendo un approccio comunitario alla lotta contro la povertà.

L’accoglienza, un pilastro fondamentale dell’azione caritativa, ha visto l’impegno delle strutture Bonomelli (488 persone accolte), Lavisotto (374) e il Portico di Rovereto (314).

Un dato particolarmente incoraggiante dalla casa Bonomelli è l’inserimento lavorativo di 45 ospiti: 9 con contratti a tempo indeterminato (4 a tempo pieno), 12 a tempo determinato full-time e 24 impegnati in attività part-time o stagionali, dimostrando la volontà di accompagnare i beneficiari verso l’autonomia e l’integrazione sociale.

Le Mense della Provvidenza di Trento e Rovereto continuano a fornire un servizio essenziale, distribuendo rispettivamente 180 e 45 pasti al giorno.

L’aumento del 30% nelle richieste allo Sportello per l’accoglienza riflette una crescente necessità di supporto, con un incremento significativo della presenza di giovani uomini nordafricani in attesa di avviare le procedure per la protezione internazionale, un fenomeno che pone nuove sfide operative e umanitarie.

Il rapporto sottolinea con enfasi come la stabilità abitativa rappresenti una condizione imprescindibile per la ricostruzione del benessere individuale e familiare.
Nel 2024, l’Area abitare ha registrato un aumento di 191 persone accolte rispetto alle 149 del 2023, confermando la centralità del problema abitativo.
Il progetto “Una comunità intera” (UCI), dedicato ai richiedenti protezione internazionale, ha offerto accoglienza a 101 persone, prevalentemente in appartamenti e canoniche.
L’accoglienza degli sfollati ucraini, un’emergenza umanitaria globale, ha visto l’impegno della Caritas con 52 persone nel corso del 2024.
Il rapporto si conclude con un appello alla collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini per affrontare le sfide sociali che emergono, ribadendo l’importanza di costruire “trame di speranza” per un futuro più giusto e inclusivo.

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