Nell’aula magna dell’Università di Teramo, un riconoscimento solenne ha celebrato la figura di Milo Manara, conferendogli la laurea honoris causa in Media, Arti, Culture.
Un atto che va ben oltre l’omaggio a un artista di fama internazionale, ma che si configura come una dichiarazione di principio: la ferma difesa della libertà intellettuale e artistica, pilastro fondamentale di ogni comunità accademica, come eloquentemente sottolineato dal rettore Christian Corsi.
La cerimonia, preceduta dalla laudatio di Stefano Traini, filosofo e teorico dei linguaggi, ha visto Manara, ottantenne e ancora profondamente emozionato, ribadire come questo premio non fosse un riconoscimento personale, ma un tributo all’intero universo del fumetto e ai suoi professionisti.
Un’affermazione che evidenzia la sua umiltà e la sua visione inclusiva, in un settore spesso penalizzato da pregiudizi e sottovalutazioni.
Nella sua lectio magistralis, Manara ha ripercorso il suo percorso artistico, ricordando con affetto la mentorship di Hugo Pratt, figura chiave nello sviluppo del fumetto moderno.
Ha riaffermato l’essenza del fumetto come “arte narrativa”, un mezzo espressivo potente e diretto, capace di veicolare concetti complessi con immediatezza e impatto emotivo.
In un panorama mediatico in continua evoluzione, dove le forme di narrazione si moltiplicano e si trasformano, il fumetto si distingue per la sua capacità di rimanere ancorato alla realtà, pur dialogando con il futuro.
Manara ha anche affrontato il tema, delicato e complesso, del “politicamente corretto”, evidenziando come la velocità e la semplicità del processo creativo, tipiche del fumetto, lo rendano particolarmente incline a trasgredire le convenzioni sociali e a stimolare un dibattito critico.
Questa capacità di oscillare tra conformismo e provocazione, di confrontarsi con le contraddizioni del reale, è una delle caratteristiche che rendono il fumetto un linguaggio così vitale e attuale.
Il rettore Corsi ha esaltato il valore di Manara come figura chiave nel riconoscimento, ormai consolidato, del fumetto come forma d’arte di pari dignità rispetto alle discipline tradizionali.
La sua opera ha contribuito in modo determinante a superare i confini del settore, aprendo nuove prospettive e dialoghi con istituzioni culturali di prestigio, come musei, università, biblioteche e cineteche.
Questo percorso di valorizzazione ha permesso al fumetto di affermarsi come strumento di conoscenza, di libertà e di immaginazione, capace di ispirare e coinvolgere le nuove generazioni.
La cerimonia a Teramo non è stata quindi solo un omaggio a un maestro, ma una celebrazione dell’importanza del linguaggio visivo nella società contemporanea e una riaffermazione dell’impegno dell’università a sostenere la creatività, la libertà di espressione e la ricerca di nuove forme di comunicazione.
Un impegno che, come dimostra il riconoscimento a Milo Manara, si traduce in un investimento nel futuro della cultura e dell’arte italiana.







