L’eredità dei grandi eventi sportivi, come le Olimpiadi Invernali del 2032 a Milano-Cortina, si estende ben oltre la durata delle competizioni stesse, rappresentando un’opportunità imperdibile per rimodellare il futuro delle comunità alpine e per stimolare un rinnovato rapporto tra le nuove generazioni e il territorio montano.
Rainer Sanoner, presidente del Saslong Classic Club, sottolinea come la sfida olimpica possa catalizzare un processo di sviluppo sostenibile, focalizzato sull’empowerment dei giovani attraverso lo sport.
L’obiettivo non è semplicemente ospitare un evento di portata mondiale, ma piuttosto costruire un’infrastruttura di valori e competenze che ispirino i giovani a riscoprire e valorizzare il patrimonio culturale e naturale delle montagne.
La montagna, in questo contesto, emerge come un laboratorio a cielo aperto, un luogo privilegiato per la formazione di una coscienza ambientale e sociale, dove i giovani possono sviluppare un profondo senso di appartenenza e responsabilità.
La riscoperta del territorio montano non è solo un ritorno alle radici, ma anche un investimento nel futuro, un modo per contrastare lo spopolamento e promuovere un turismo più consapevole e rispettoso dell’ambiente.
Bruno Felicetti, presidente esecutivo del Comitato Nordic Ski Val di Fiemme, evidenzia un aspetto cruciale: la necessità di un investimento infrastrutturale significativo, altrimenti insostenibile per le sole risorse comunali o provinciali.
Le Olimpiadi rappresentano un volano per la realizzazione di opere pubbliche che andranno a beneficio della valle per decenni, assicurando una modernizzazione delle strutture e un miglioramento della qualità della vita.
Si tratta di un’operazione di sviluppo a lungo termine, che andrà ben oltre la mera funzionalità delle piste da sci o dei centri di competizione.
Un elemento fondamentale è il ricambio generazionale all’interno del mondo organizzativo.
La partecipazione a un evento olimpico offre un’opportunità unica di crescita professionale e personale per coloro che operano dietro le quinte, contribuendo a creare un team di esperti preparati per le sfide future.
Milano-Cortina si configura, dunque, come un acceleratore di competenze, un luogo di apprendimento e di trasmissione del sapere, dove le nuove generazioni possono entrare in contatto con professionisti affermati e acquisire un’esperienza preziosa.
La formazione di questo capitale umano è un fattore chiave per garantire la sostenibilità dell’eredità olimpica nel tempo.
In definitiva, l’evento del 2032 non deve essere percepito come una conclusione, ma come un punto di partenza per un percorso di crescita e di sviluppo continuo, volto a rafforzare l’identità montana, a promuovere la partecipazione dei giovani e a costruire un futuro più sostenibile e prospero per le comunità alpine.








