Nel cuore del Friuli, il piccolo comune di Rivignano Teor (Udine) si confronta con la comparsa di due casi di infezione da virus del Nilo Occidentale, un evento che solleva interrogativi sulla persistenza e l’adattamento di questo agente patogeno in un territorio italiano tradizionalmente meno colpito.
La notizia, diffusa dal Messaggero Veneto e confermata dall’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, riguarda due uomini anziani, entrambi residenti in aree rurali distanti circa cinque chilometri l’uno dall’altro, e caratterizzati da una buona risposta terapeutica e sintomi di lieve entità.
L’emergenza, seppur contenuta, evidenzia una complessa interazione tra fattori ambientali, zoologici e umani.
Il virus del Nilo Occidentale, trasmesso principalmente da zanzare *Culex*, cicli tra uccelli selvatici (serbatoi naturali del virus) e mammiferi, inclusi l’uomo, rappresenta un esempio di patogeno arbovirale con una distribuzione geografica in continua evoluzione.
Il cambiamento climatico, con l’aumento delle temperature medie e l’alterazione dei regimi pluviometrici, favorisce la proliferazione delle zanzare e l’espansione del virus in aree precedentemente considerate a basso rischio.
La comparsa di questi casi in Friuli non è quindi un evento isolato, ma si inserisce in un quadro più ampio di crescente preoccupazione per la diffusione di malattie trasmesse da vettori in Europa.
La comprensione della dinamica di trasmissione richiede un’analisi approfondita delle popolazioni di zanzare presenti sul territorio, l’identificazione dei serbatoi virali (le specie di uccelli che veicolano il virus) e la valutazione dei rischi per la popolazione umana.
Il sindaco di Rivignano Teor, Fabrizio Mattiussi, ha prontamente attivato un piano di intervento che include una campagna di sensibilizzazione e prevenzione rivolta alla popolazione.
L’iniziativa prevede tre interventi di disinfestazione programmati per il periodo tra il 20 agosto e la fine settembre, con l’obiettivo di ridurre le popolazioni di zanzare adulte.
Un elemento cruciale è la distribuzione gratuita di pastiglie larvicide, gestita dalla Protezione Civile, per il trattamento di tombini e caditoie, spazi spesso adatti alla riproduzione delle larve di zanzara.
Questa misura, implementata nelle proprietà private, mira a interrompere il ciclo riproduttivo del vettore.
Oltre alle azioni immediate di controllo delle zanzare, è fondamentale implementare strategie a lungo termine che includano il monitoraggio continuo delle popolazioni di zanzare, la ricerca di nuove metodologie di controllo dei vettori e la promozione di comportamenti responsabili da parte dei cittadini, come l’eliminazione di ristagni d’acqua e l’utilizzo di repellenti.
La gestione del rischio da virus del Nilo Occidentale richiede un approccio integrato che coinvolga le istituzioni sanitarie, le autorità locali e la popolazione, con l’obiettivo di proteggere la salute pubblica e preservare la qualità della vita nel territorio friulano.
La situazione mette in luce l’importanza della vigilanza e della preparazione per affrontare le sfide poste dalle malattie emergenti e riemergenti.