29 gennaio 2024 – 14:45
Il coniuge ha confessato di recarsi in una clinica svizzera durante il mese di luglio.
Una donna di 55 anni, impiegata nel campo scientifico a Torino, ha recentemente fatto richiesta di suicidio assistito presso un’associazione in Svizzera. Il 12 ottobre scorso, purtroppo, la sua richiesta è stata accettata e la donna è deceduta. Ciò che rende questa storia ancora più tragica è il fatto che i suoi familiari non erano a conoscenza dei suoi piani. Tuttavia, un’ora prima del suo decesso, il suo avvocato ha ricevuto un messaggio da un numero anonimo contenente le ultime volontà della donna: “Ti prego, vai a casa mia, disattiva le utenze e dona i miei vestiti in beneficenza. Inoltre, affida a mio marito l’urna contenente le ceneri del nostro figlio”. Purtroppo, la mail inviata dalla clinica al marito della donna dopo il suicidio è finita per errore nella cartella dello spam della sua casella di posta elettronica. Solo alcuni giorni dopo gli è stata consegnata l’urna con le ceneri insieme ad un certificato di morte che non specificava la causa del decesso. Questo triste episodio è stato riportato dal quotidiano La Repubblica.