Un incendio di vaste proporzioni ha colpito in serata un complesso di magazzini di Geofin, azienda leader nella produzione e distribuzione di prodotti agrochimici, situato nella frazione di Villafontana, nel territorio comunale di Oppeano, in provincia di Verona.
L’evento, caratterizzato da un’impressionante colonna di fumo visibile a decine di chilometri di distanza e accompagnato da nitide esplosioni, ha immediatamente destato allarme nella comunità e nelle aree circostanti.
Le cause dell’incendio rimangono, allo stato attuale, oggetto di accertamento.
Le prime ipotesi formulate dagli inquirenti, seppur preliminari, prendono in considerazione una serie di fattori, dall’anomalia tecnica di un macchinario all’innesco accidentale legato a operazioni di stoccaggio di materiali infiammabili, escludendo per il momento, ma senza confermarlo, cause dolose.
La complessità della situazione è amplificata dalla natura dei prodotti chimici presenti nei magazzini, potenzialmente in grado di generare fumi tossici e reazioni a catena.
L’intervento dei Vigili del Fuoco, massiccio e coordinato, ha visto l’impiego di numerosi mezzi e personale specializzato, operando in condizioni di elevata criticità.
Le squadre hanno lavorato senza sosta per circoscrivere le fiamme e prevenire la propagazione dell’incendio ad aree adiacenti, con l’obiettivo primario di proteggere la popolazione e le infrastrutture.
La gravità dell’evento ha suscitato la forte preoccupazione delle autorità locali.
Il sindaco di Oppeano, Luca Faustini, e il sindaco di Bovolone, Orfeo Pozzani, comune confinante con cui Villafontana condivide la zona industriale, si sono recati immediatamente sul posto per coordinare le operazioni di soccorso e fornire supporto alla popolazione.
Un avviso urgente alla cittadinanza è stato diffuso tramite i canali social, invitando i residenti a mantenere chiuse porte e finestre per ridurre l’esposizione ai fumi potenzialmente nocivi.
La presenza di sostanze chimiche nell’area interessata solleva interrogativi significativi sull’impatto ambientale e sulla salute pubblica.
Saranno i tecnici dell’Arpav (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Veneto) a condurre approfondite analisi e monitoraggi per determinare la composizione dei fumi e valutare eventuali contaminazioni del suolo e delle acque.
Si prevede un’accurata valutazione dei rischi residui e l’implementazione di misure di mitigazione volte a garantire la sicurezza della comunità e la riqualificazione del sito.
L’evento pone inoltre l’attenzione sulla necessità di una revisione delle procedure di sicurezza e dei protocolli di prevenzione incendi in aziende che operano con prodotti chimici, al fine di minimizzare il rischio di simili emergenze in futuro.